Disturbi dello Spettro Feto-Alcolico, pubblicate le prime Linee Guida italiane per la diagnosi

Roma, 15 novembre 2024 – L’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbc) ha contribuito alla stesura delle prime Linee Guida italiane per la diagnosi e il trattamento dei Disturbi dello Spettro Alcolico Fetale (FASD).

Le Linee Guida, pubblicate sulla Rivista di Psichiatria (Vol. 59, n° 5, settembre/ottobre 2024), sono liberamente accessibili al link https://www.rivistadipsichiatria.it/: si compongono di dieci contributi scientificifrutto del lavoro di un Gruppo interdisciplinare di cui il Cnr-Ibbc è co-coordinatore, formato anche da esperti dei Dipartimenti Materno Infantile e Scienze Urologiche e Medicina Sperimentale dell’Università la Sapienza di Roma e dell’Istituto Superiore di Sanità, con il contributo della ASL di Rieti e del Centro Alcologico della Regione Lazio della ASL Roma 1, il patrocinio di numerose Società Scientifiche e Associazioni/Sindacati Medici (Iss, Istat, Aidefad, Sitac, Sifasd, Cipe, Fimmg-Lazio, Sipps, Simpesv).

La Sindrome Feto-Alcolica, benché poco conosciuta in Italia, colpisce ogni anno 18.000 bambini, che ne nascono affetti: è caratterizzata da anomalie facciali, disturbi della crescita, ritardo cognitivo e disabilità congenite invalidanti. Pur essendo suggerita da secoli una cautela nel bere durante la gravidanza – se ne trovano richiami già nella Bibbia – la mancanza di una formazione specifica universitaria e di una conoscenza delle modalità con cui effettuare una diagnosi la rende ancor oggi sottostimata.

I dati scientifici supportano una prevalenza di 47/1.000 nati. Ricerche recenti su donne in gravidanza seguite presso il Policlinico Umberto I di Roma hanno dimostrato la presenza di un metabolita dell’alcol (Etilglucuronide) nelle urine in circa il 30% delle gestanti.

Ciò dimostra che molte donne in gestazione consumano alcol, nonostante i maggiori Enti e Istituzioni della Salute a livello mondiale raccomandino di non assumere mai bevande contenenti alcol durante la gravidanza e l’allattamento: anche piccole quantità, infatti, per un consumo considerato moderato possono determinare l’insorgenza di questa sindrome.

La pubblicazione delle Linee Guida va nella direzione di aumentare l’informazione e la conoscenza sulla sindrome, fornendo strumenti utili e necessari per eseguire una diagnosi, e consentendo di avviare i bambini affetti ad un precoce percorso di trattamento.

Proprio la mancanza di informazioni, la scarsa percezione del pericolo che l’alcol può rappresentare per il feto, la minima presenza sul territorio di Centri in grado di eseguire diagnosi, fanno sì che gli stessi operatori del settore abbiano una carente conoscenza di questa sindrome, con conseguente sottostima e sottovalutazione delle conseguenze.

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