Arteriopatia periferica, come prevenire complicanze cardiovascolari nei pazienti con coronaropatia

Milano,15 ottobre 2024 – L’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, in collaborazione con il Consorzio Sanità (Co.S) e la Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare (SIAPAV), presenta i risultati dello Studio PAD&CAD, una ricerca volta a valutare la prevalenza dell’arteriopatia periferica (PAD) nei pazienti affetti da coronaropatia (CAD) in medicina generale.

Questo studio, condotto con l’utilizzo di uno strumento diagnostico semplice e non invasivo, ha permesso di rilevare una significativa percentuale di pazienti con coronaropatia affetti anche da arteriopatia periferica, spesso asintomatica.

L’arteriopatia periferica – PAD – agli arti inferiori è una patologia aterosclerotica caratterizzata dall’ostruzione delle arterie, che comporta una ridotta ossigenazione dei tessuti. La PAD è associata a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari gravi, come l’infarto e l’ictus. La prevalenza di PAD è del 4,3% nei soggetti sopra i 40 anni, oltre il 20% in quelli con più di 65 anni e arriva fino al 30% nei soggetti diabetici.

Nonostante l’elevata prevalenza di PAD nei soggetti con età avanzata o con diabete, la diagnosi precoce di questa condizione è spesso trascurata anche nei pazienti che hanno una malattia coronarica (ostruzione delle arterie che irrorano il cuore), dove la coesistenza con l’arteriopatia periferica aumenta il rischio di complicanze cardiovascolari, peggiorando ulteriormente la prognosi. Tuttavia, ancora oggi, la PAD rimane sotto-diagnosticata, principalmente per la mancanza di strumenti diagnostici facilmente utilizzabili nella pratica clinica quotidiana dei medici di base.

Lo Studio PAD&CAD, recentemente pubblicato sulla rivista Internal and Emergency Medicine, ha coinvolto 32 medici di medicina generale, afferenti al Co.S o ad altre medicine di gruppo, a livello italiano, che hanno incluso 713 pazienti con coronaropatia. Grazie all’utilizzo di un dispositivo automatico per la misurazione dell’indice pressorio caviglia-braccio (ABI – Ankle/Brachial Index, gestibile anche da personale infermieristico, è stato possibile individuare 148 pazienti (20,8%) con PAD, di cui ben il 71,6% (106 pazienti) era asintomatico.

I pazienti che presentavano valori di ABI anormali, riconducibili alla presenza di arteriopatia periferica, sono stati poi valutati anche dallo specialista vascolare della SIAPAV (nell’ambulatorio del medico di base) utilizzando il metodo standard (Doppler).

“I risultati dello studio PAD&CAD – commenta Marta Baviera, responsabile del Laboratorio di Prevenzione Cardiovascolare dell’Istituto Mario Negri e coordinatrice dello studio – sottolineano l’importanza di integrare lo screening della PAD nella pratica clinica quotidiana, in medicina generale, per i pazienti a rischio. La misurazione dell’ABI (Ankle – Brachial Index), effettuato in pochi minuti, utilizzando uno strumento semplice e non invasivo, rappresenta un primo approccio per poter individuare precocemente la presenza di arteriopatia periferica. E questo è importante per migliorare la gestione dei pazienti, controllando i fattori di rischio e riducendo la probabilità di avere complicanze cardiovascolari” associate alla PAD”.

Integrare lo screening della PAD nella routine degli ambulatori di medicina generale è importante per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e per individuare anche i pazienti asintomatici prima di ricorrere eventualmente allo specialista vascolare, quando i sintomi si sono ormai manifestati.

Peripheral artery disease in patients with stable coronary artery disease in general practice: results from an Italian nationwide study-PAD & CAD study- Internal and Emergency Medicine doi: 10.1007/s11739-024-03771-9.

Salva come PDF
Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. Ricordiamo a tutti i pazienti visitatori che in caso di disturbi e/o malattie è sempre necessario rivolgersi al proprio medico di base o allo specialista.

Potrebbe anche interessarti...