Mpox in Congo, MSF: “Bambini sotto i 15 anni tra i più colpiti, servono subito i vaccini”

Roma, 17 agosto 2024 – La disponibilità estremamente limitata di vaccini contro Mpox in Repubblica Democratica del Congo (RDC) ha ridotto drasticamente l’efficacia del piano nazionale di vaccinazione contro questo virus, avverte Medici Senza Frontiere (MSF) i cui team stanno rispondendo a questa nuova emergenza.

“Senza i vaccini migliaia di persone, compresi i bambini sotto i 15 anni, tra i più colpiti dal virus (rappresentano il 56% dei casi e il 79% dei decessi per Mpox nel 2024 in Repubblica Democratica del Congo), potrebbero rimanere senza protezione. Con l’epidemia che continua a evolversi rapidamente, occorre compiere ogni passo necessario per far arrivare subito i vaccini a chiunque ne abbia bisogno” dichiara il dott. Justin B. Eyong, epidemiologo di Medici Senza Frontiere (MSF) in RDC.

Da metà giugno a inizio agosto le strutture supportate da MSF in RDC hanno assistito 1.159 pazienti. Di questi, 431 erano casi gravi, mentre 728 pazienti sono stati assistiti a livello ambulatoriale. Sono state, inoltre, 6.376 le sessioni di sensibilizzazione organizzate dai team di MSF per evitare la diffusione del virus. Più di 1.530 persone contagiate sono attualmente seguite a domicilio.

Le priorità di intervento di MSF

L’epidemia si sta diffondendo in zone con realtà demografiche e geografiche a volte molto diverse. La risposta deve essere non solo multisettoriale, ma anche adattata a ciascun contesto.

In attesa dell’arrivo dei vaccini, il maggior numero possibile di partner deve sostenere altri aspetti chiave della risposta come l’analisi di laboratorio, la sorveglianza, il sostegno all’isolamento e all’auto-isolamento, la sensibilizzazione della comunità. E, naturalmente, la cura dei pazienti. Oggi, tutti questi aspetti presentano lacune e richiedono enormi risorse per funzionare correttamente.

MSF auspica che i vaccini arrivino il più presto possibile e in grandi quantità, così da proteggere le comunità nelle aree più colpite e in particolare i gruppi più a rischio.

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