Arezzo, 19 aprile 2024 – Aumentano le situazioni di emergenza-urgenza psicopatologiche fra i giovani in età adolescenziale e preadolescenziale. Un fenomeno al quale la Asl Toscana Sud Est risponde puntando sulla collaborazione tra il Dipartimento Materno-Infantile ed il Dipartimento di Salute Mentale.
Per rispondere adeguatamente alla complessità e peculiarità dei bisogni di cura degli adolescenti, è stata ampliata l’equipe sanitaria con la presenza di uno psicologo che svolgerà la propria attività tra l’Ufsmia aretina e il reparto di Pediatria dell’ospedale San Donato di Arezzo.
Il forte incremento delle situazioni di emergenza-urgenza psicopatologiche fra i giovani ha messo sempre più in evidenza la necessità di un sistema di interventi terapeutici e riabilitativi fortemente integrati in grado di garantire continuità tra uno specifico spazio ospedaliero ed uno territoriale e la continuità del percorso di cura. Una risposta basata su interventi multidisciplinari che tengono conto degli aspetti sintomatologici, personali familiari e sociali, farmacologici e delle strategie da adottare per superare l’evento critico e riprendere la traiettoria evolutiva del giovane paziente.
“Nel 2023 – dichiara il dott. Marco Martini, Direttore UOC Pediatria Arezzo – sono state molto numerose le richieste di consulenza neuropsichiatrica per accesso al Pronto Soccorso pediatrico per problematiche psicopatologiche, di cui una buona parte ha necessitato di ricovero. Si è osservato nel tempo non solo un aumento numerico dei casi, ma anche della loro complessità caratterizzata da una sempre più precoce età dei minori ricoverati, dalla complessità delle problematiche che hanno portato in circa la metà dei casi a ricoveri prolungati”.
“Sempre più spesso il canale dell’emergenza rappresenta anche per i minori la modalità con cui hanno accesso ai servizi – aggiunge la dott.ssa Susanna Giaccherini, Direttore UOC Psicologia Aretina – divenendo un’occasione significativa per favorire un aggancio terapeutico ed una presa in carico il più precoce possibile del minore e della sua famiglia”.
“L’introduzione dello psicologo in questa funzione di ‘collegamento’ – conclude la dott.ssa Giaccherini – potrà garantire la continuità e l’integrazione degli interventi da attuarsi in situazioni di emergenza/urgenza e creare così un percorso di cura in continuità tra ricovero ospedaliero e presa in carico successiva alla dimissione, raccordando il lavoro tra servizi specialistici, servizi sociali e tutta la rete delle risorse coinvolte nel sostenere i percorsi evolutivi dei minori”.