Invecchiare in salute: progetto HEBE al Milano Longevity Summit

Milano, 26 marzo 2024 – L’Università Statale di Milano chiude il Milan Longevity Summit, l’iniziativa dedicata al rallentamento dell’invecchiamento nella corsa alla longevità, per una vita più lunga in buona salute psicofisica, con un evento divulgativo nell’Aula Magna dell’ateneo mercoledì 27 marzo, organizzato con HEBE Project, Giovanni Lorenzini Foundation e BrainCircle Italia.

La mattinata, introdotta dai referenti del progetto HEBE Elia Biganzoli e Mario “Mago” Clerici, sarà dedicata a Salute e Umanesimo Scientifico: il Rettore Elio Franzini affronterà la relazione tra filosofia e salute, mentre la Prorettrice Vicaria e alla Ricerca Maria Pia Abbracchio illustrerà le sfide della ricerca per un futuro antropocentrico all’interno di un ateneo multidisciplinare.

A seguire interverranno Lucio Rovati, Armando Massarenti, Eva Cantarella e Piero Bassetti, con i temi della filosofia e della storia che si intersecheranno con la visione antropologica della salute umana nella dimensione del benessere.

Nel pomeriggio Daniela Lucini illustrerà i risultati del Progetto HEBE (Healthy aging versus inflamm-aging: the role of physical Exercise in modulating the Biomarkers of age-associated and Environmentally determined chronic diseases).

HEBE è un progetto di ricerca trasversale e multidisciplinare, che coinvolge più di 100 ricercatori dell’Università degli Studi di Milano, afferenti a 40 settori scientifico-disciplinari, 13 dipartimenti e 10 linee di ricerca. La rete generata dal progetto HEBE crea una gamma di molteplici competenze e visioni integrate, grazie ad una strategia fortemente cooperativa e multidisciplinare.

L’obiettivo di HEBE è la promozione della cultura della salute e la conseguente prevenzione delle patologie, veicolando l’idea che un cambiamento negli stili di vita abbia ricadute positive su benessere, qualità della vita e salute in una prospettiva personalizzata. È ben noto che determinate azioni – come un’adeguata attività fisica, una corretta alimentazione, non fumare, saper gestire lo stress ed avere una buona cura del sonno – abbiano risvolti positivi sulla salute, ma è fondamentale cercare evidenze scientifiche specifiche volte a capire perché facciano bene, così da capire meglio come promuovere in modo sempre più mirato e personalizzato l’attuazione di corretti stili di vita, allo scopo di ridurre l’infiammazione e favorire l’“healthy aging”, cioè “invecchiare in modo salutare”.

A questo scopo il Consorzio HEBE ha già svolto nel primo anno di attività uno studio clinico registrato (ClinicalTrials.gov id NCT05815732) su 100 volontari partecipanti, reclutati tra personale dell’Ateneo UNIMI. La migliore presentazione in forma di poster verrà votata online direttamente dal pubblico partecipante e premiata alla presenza della Prorettrice alla Ricerca Maria Pia Abbracchio.

Il pomeriggio proseguirà con una sessione, sul tema dell’invecchiamento in salute, a partire dal grembo materno, indagando il ruolo di epigenetica e cervello per la vita in salute. I primi a declinarlo in relazione al cosiddetto inflamm-aging, ovvero l’invecchiamento mediato dall’infiammazione cronica saranno Sergio Pecorelli (i primi mille giorni), Claudio Franceschi (che ha coniato il termine stesso “inflammaging”) e Paolo Fiorina (diabete e inflammaging).

Valentina Bollati tratterà le relazioni tra ambiente, epigenetica e salute, affrontate nel progetto HEBE, mentre Michela Matteoli e Aviv Mezer illustreranno il ruolo del cervello e delle neuroscienze nell’invecchiamento in salute. In chiusura dell’evento, dopo il contributo di Hannah Monyer sull’effetto benefico della musica per il ringiovanimento, seguirà una performance musicale di benessere, che coinvolgerà attivamente pubblico, scienziati e musicisti, con lo scopo di regalare un’esperienza emozionale concreta volta a evidenziare il ruolo positivo di arte e musica nella promozione e protezione della salute.

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