Roma, 22 marzo 2024 – L’acqua, un bene sempre più prezioso, è troppo poca, a causa di prolungate siccità, oppure è troppa, a causa di alluvioni ed altri eventi climatici estremi. In occasione della Giornata Internazionale dell’Acqua, il 22 marzo, Amref ha raccolto storie, voci e presentato una guida al consumo responsabile, partendo dalla nostra “impronta idrica”.
L’acqua è spesso alla base di malattie che “credevamo aver dimenticato” afferma Micucci, Direttore di Amref Italia. È il caso del colera, di cui parla Viviane Sakanga dallo Zambia “siamo nel pieno di una doppia emergenza legata all’acqua”. Intanto, molte vite stanno cambiando grazie ad interventi idrici e accresciuta attenzione all’igiene, come racconta Margaret dal Malawi, dopo aver ristabilito fonti di acqua pulita “le nostre scarpe hanno iniziato a danzare”.
Un africano su tre è colpito dalla scarsità d’acqua. Il Programma di Monitoraggio Congiunto (JMP) dell’OMS e dell’UNICEF riporta che in Africa 411 milioni di persone non hanno ancora un servizio di base di acqua potabile, 779 milioni non hanno accesso ai servizi igienici di base e 839 milioni non hanno accesso all’igiene di base.
In tutto il mondo, milioni di persone rischiano la vita ogni giorno a causa dell’uso di acqua contaminata e della mancanza di servizi igienici adeguati. A causa dei cambiamenti climatici, i progressi fatti fino ad oggi rischiano di essere compromessi. La diarrea, il colera, il tracoma sono solo alcune delle malattie che possono derivare dall’uso di acqua contaminata e dalla scarsa igiene. La diarrea è la causa dell’80% delle morti infantili nel continente africano.
Focolai di colera e malaria mettono in difficoltà i già fragili sistemi sanitari e l’aumento di eventi climatici estremi – allagamenti in alcune regioni e siccità in altre – aumentano la complessità della risposta sanitaria necessaria. Dal gennaio 2023 al gennaio 2024, 19 Paesi africani hanno segnalato focolai di colera. Etiopia, Mozambico, Tanzania, Zambia e Zimbabwe sono i Paesi più colpiti e dove si registrano migliaia di morti.
“Siamo nel pieno di una doppia emergenza legata all’acqua – afferma Viviane Rutagwera Sakanga, Direttrice di Amref Zambia – Da ottobre, stiamo affrontando una grave epidemia di colera, concentrata soprattutto nelle aree urbane come Lusaka, la capitale, dove la densità di popolazione e la mancanza di servizi igienici e accesso all’acqua pulita, soprattutto negli insediamenti informali, ha contribuito alla diffusione dell’infezione in maniera devastante. Dall’inizio dell’epidemia, abbiamo registrato circa 20.000 casi. Ora i numeri sono in diminuzione, a causa dell’inizio anticipato della stagione secca”.
Proprio all’inizio di marzo 2024, il presidente dello Zambia Hakainde Hichilema ha dichiarato la siccità un disastro e un’emergenza nazionale, affermando che ha devastato la produzione alimentare e la generazione di energia. Aggiunge Viviane Sakanga: “L’impatto psicologico della mancanza di cibo e acqua sicura ha anche contribuito a un aumento della depressione e altri problemi di salute mentale nella comunità”.
“Bevevamo l’acqua direttamente da un ruscello”, ricorda Christine Akello, agricoltrice ugandese, in un video di testimonianze raccolte da Amref. Le fa eco Margareth Kazembe, altra agricoltrice, ma del Malawi, ricordando l’infezione causata da acqua sporca: “A causa della diarrea dovevo portare i miei bambini avanti e indietro dall’ospedale. Oggi, grazie all’acqua pulita”, continua Margaret, “le mie scarpe hanno iniziato a danzare. Abbiamo iniziato a ballare per l’acqua pulita”.
Si aggiunga che il cambiamento climatico sta già manifestandosi attraverso molti eventi meteorologici e climatici estremi in ogni regione del mondo. Tra il 1970 e il 2021 ci sono stati 11.778 eventi attribuibili a condizioni meteorologiche, climatiche e idriche che combinati, hanno causato 2 milioni e 87.229 morti e perdite economiche pari a 3.980 miliardi di euro. Solo in Africa sono stati 1.839, per quasi 40 miliardi di euro di perdite economiche.
“L’acqua è un bene prezioso, spesso motivo di attriti e conflitti in tutto il mondo e anche in Africa – dichiara Guglielmo Micucci, Direttore di Amref Italia – L’acqua è fonte di vita o causa di morte quando non se ne ha accesso. È anche motivo di rinunce a una vita diversa. C’è chi passa ore e macina chilometri per qualche litro, sono le bambine e le donne africane che per assicurare la vita alle loro famiglie rinunciano a dedicare quel tempo allo studio o al lavoro, rinunciano a emanciparsi. C’è inoltre chi muore per malattie che si pensava debellate, come appunto il colera. In altre parti del mondo l’acqua viene invece sprecata: ogni italiano spreca circa 17 litri di acqua potabile al giorno(fonte Waste Watcher International Observatory)”.
“Gli eccessi di questa diseguaglianza e disparità stanno mietendo già troppe vittime – prosegue Micucci – Per questo è importante richiedere un impegno coordinato e concreto a livello globale, con investimenti mirati nelle infrastrutture idriche, nella conservazione delle risorse naturali e nell’adattamento ai cambiamenti climatici. Dobbiamo pensare che esista solo una salute unica, che vede insieme la salute dell’ambiente, dell’uomo e dell’animale e promuovere l’adozione dell’approccio One Health. E dobbiamo promuovere anche un uso responsabile di questo bene prezioso, che è l’acqua”.
In un documento, Amref Italia, ha ricostruito l’impronta idrica di coloro che vivono in Paesi a medio e alto reddito. Essa si riferisce alla quantità totale di acqua dolce che una persona utilizza direttamente e indirettamente in un determinato periodo di tempo, compresa l’acqua utilizzata per produrre i beni e i servizi che consuma. Lo stile di vita e le attività quotidiane contribuiscono all’impronta idrica: non solo l’igiene personale e le pulizie di casa, ma anche beni che si acquistano, i servizi che si utilizzano e il cibo che si consuma. Per fare degli esempi: per 1 kg di carne si usano 15mila litri di acqua; 1 kg di riso 2.000 litri.
Quella che Amref ha definito “guida per un consumo responsabile” dà poi dei consigli, che vanno dal “limita l’utilizzo della doccia a non più di 5 minuti” al “collabora con le autorità locali per promuovere politiche e normative che incoraggiano l’uso sostenibile dell’acqua e la gestione delle risorse idriche a livello comunitario”.
È fondamentale agire ora per proteggere la preziosa e indispensabile risorse idriche e garantire un futuro sostenibile per tutti. Amref Italia invita tutti a unirsi in questo importante sforzo per preservare e garantire l’acqua per le generazioni future.