Orbassano, 29 gennaio 2024 – Uno strumento digitale per la riabilitazione dei pazienti sottoposti a prostatectomia radicale per tumore. Si chiama MAIA ed è stata sviluppata dalla Struttura complessa di Urologia della AOU San Luigi di Orbassano. Si tratta di una piattaforma telematica per lo specialista urologo, ma anche un app di facile utilizzo per il paziente, che consente la programmazione e il monitoraggio di protocolli riabilitativi, raccolta dati, invio di notifiche, programmazione visite, interazione medico-paziente.
Da aprile 2022 a gennaio 2023 sono stati osservati 227 pazienti, divisi in due gruppi: 87 sottoposti a riabilitazione con il supporto di Maia, 140 con protocolli riabilitativi tradizionale.
Dopo tre mesi dall’intervento il 60% dei pazienti che avevano usato l’app avevano raggiunto il recupero della funzione erettile, contro il 45% dei pazienti riabilitati con percorso tradizionale. L’utilizzo dell’applicazione, infatti, ha permesso ai medici di individuare precocemente i pazienti che non eseguivano i protocolli riabilitativi a causa di effetti collaterali o dolore, permettendo una tempestiva presa in carico del problema e ripresa precoce della riabilitazione specifica.
Sono circa 564.000 gli italiani, e oltre 40.600 i piemontesi, con pregressa diagnosi di tumore della prostata, la neoplasia più frequente nella popolazione maschile, che rappresenta circa il 20% dei tumori maschili. Solo nel 2022 sono stati diagnosticati 40.500 nuovi casi.
Molti pazienti che hanno subito un intervento chirurgico radicale sviluppano problemi funzionali di incontinenza urinaria e disfunzione erettile, condizioni spesso resistenti alle terapie farmacologiche e che comportano un impatto psicologico importante sul paziente. Il percorso riabilitativo quindi è particolarmente importante in questi pazienti.
E poi c’è Tytocare, dispositivo all in one adottato dall’Urologia dell’Ospedale San Luigi, per il monitoraggio postoperatorio domiciliare dei pazienti che hanno subito l’asportazione della vescica, intervento indicato nel 90% dei casi di tumore alla vescica muscolo invasivo.
Nonostante i progressi nella tecnica chirurgica, l’intervento comporta complicanze, dalle più alle meno gravi, in circa il 50% dei casi, e un quarto dei pazienti va incontro a riospedalizzazione entro 30 giorni dalla dimissione, principalmente a causa di complicanze legate alle ferite chirurgiche, problemi gastrointestinali, metabolici o infezioni.
Grazie a Tyto, originariamente progettato per eseguire televisite pediatriche al domicilio, è possibile monitorare sette parametri vitali: la temperatura corporea, la frequenza cardiaca, i suoni polmonari e addominali. Inoltre, grazie a una telecamera ad alta definizione, è possibile scattare foto di specifiche parti del corpo, consentendo al medico di eseguire un esame obiettivo.
In uno studio condotto dagli specialisti dell’Urologia del San Luigi, che ha coinvolto, far gennaio 2019 e agosto 2023, 16 pazienti che sono stati seguiti con questo dispositivo e 199 senza, il “Gruppo Tyto” ha mostrato una durata di degenza più breve e un tasso inferiore di complicazioni mediche. Il dispositivo Tytocare ha permesso una identificazione tempestiva delle complicanze post-operatorie verificatesi dopo la dimissione, tutte gestite a casa o in un contesto ambulatoriale senza richiedere un nuovo ricovero ospedaliero.
Inoltre, entrambi gli strumenti di e-health sono stati percepiti molto positivamente dai pazienti che li hanno utilizzati, che hanno espresso un grado di soddisfazione e di facilità di utilizzo molto alti.
“Lo sviluppo della telemedicina e di soluzioni digitali che favoriscano cure domiciliari sicure ai pazienti, dopo la gestione della fase acuta in ospedale, è uno dei nostri principali obiettivi strategici – commenta Davide Minniti, Direttore generale dell’AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano – Si tratta di una leva importante di miglioramento delle cure, che contribuisce ad abbreviare le degenze ospedaliere e alla possibilità concreta di un attento follow up a domicilio”.
“L’utilizzo di strumenti di e-health per l’assistenza ai pazienti e il telemonitoraggio al di fuori dell’ambiente ospedaliero – dichiara Francesco Porpiglia, Direttore dell’Urologia della AOU San Luigi di Orbassano e professore presso l’Università degli Studi di Torino – garantisce che i team sanitari possano sovraintendere e valutare costantemente il recupero postoperatorio per potenziali complicazioni emergenti, mansioni altrimenti limitate da vincoli di risorse umane e disponibilità di infrastrutture, con un miglioramento netto del decorso post operatorio del paziente”.