Roma, 29 gennaio 2024 – Soltanto estendendo in tutt’Italia analoghi provvedimenti si potrà porre fine al fenomeno finora dilagante dei servizi pubblici appaltati a Medici “Liberi Professionisti” che le cosiddette “Cooperative” reclutano a cottimo di volta in volta, e dalla cui remunerazione trattengono una percentuale consistente a titolo peraltro di dubbia interpretazione sotto diversi profili.
Un fenomeno che l’AAROI-EMAC ha stigmatizzando fin dagli esordi, e che oggi è arrivato a provocare effetti gravissimi a danno della Sanità Pubblica non solo sotto il profilo economico dei conti di ciascun SSR, ma anche – perlomeno sotto il profilo organizzativo – sulla qualità e sulla sicurezza dei servizi resi alla popolazione.
“Per tale motivo – sottolinea nella lettera il Presidente Nazionale dell’Associazione, Alessandro Vergallo – fermo restando che l’AAROI-EMAC da sempre sostiene con convinzione che nel Sistema Pubblico debbano lavorare Dipendenti Pubblici, assunti tramite Concorso Pubblico, e dopo aver apprezzato le posizioni al riguardo del Ministro della Salute, prof. Orazio Schillaci, il quale più volte ha manifestato anche con iniziative concrete la volontà di interrompere questo circolo vizioso, abbiamo a maggior ragione apprezzato – nelle attuali contingenze di un’emergenza divenuta insostenibile – la decisione della Giunta della Regione Lombardia di porre fine alle esternalizzazioni dei Servizi attraverso l’approvazione, su proposta dell’Assessore Guido Bertolaso, della Delibera sopra citata. Siamo, inoltre, lieti che in alcune altre Regioni diverse iniziative abbiano esortato i rispettivi Governatori a percorrere la stessa strada, pur se finora ci par di poter affermare senza nulla di concreto”.
Per l’AAROI-EMAC ferme restano, comunque, le sollecitazioni a tutti i Governatori delle Regioni e delle Province Autonome a farsi carico delle più idonee iniziative affinché il Governo Nazionale, al più presto, da un lato intervenga finalmente per eliminare l’oggi più che mai anacronistico tetto di spesa il personale del SSN Pubblico, dall’altro lato provveda a far ascrivere i costi dei liberi professionisti e dei medici “convenzionati” operanti nel SSN Pubblico in luogo dei medici dipendenti non più tra i “beni e servizi”, ma in uno specifico capitolo di spesa per l’esternalizzazione di servizi sanitari, in modo da poterlo quantificare correttamente e in modo omogeneo tra le diverse Regioni al fine di ricomputare i fabbisogni di personale e le risorse economiche necessarie.
In attesa che quanto premesso avvenga e auspicando provvedimenti nazionali che rendano omogenee le diverse realtà regionali, l’AAROI-EMAC invita tutte le Regioni e le Province Autonome ad adottare provvedimenti analoghi alla Deliberazione n. XII/1514 della Regione Lombardia, affinché il ricorso alle esternalizzazioni di personale medico nella sanità pubblica abbia termine al più presto, prevedendo quindi, per risolvere il problema costituito dalle carenze di personale medico attualmente non colmabili attraverso pubblici concorsi per l’assunzione come personale dipendente, quindi limitatamente a tale eventuale impossibilità effettivamente riscontrata a seguito di concorsi non risolutivi a tal fine, l’arruolamento diretto di liberi professionisti, nonché la gestione organizzativa dei turni di servizio da essi coperti, direttamente da parte delle aziende ed enti del Servizio Sanitario Pubblico, affinché tale modalità di reclutamento abbia la finalità ultima di poter essere propedeutica e “facilitante” per la loro successiva assunzione come dipendenti pubblici, e quindi per la loro integrazione stabile e a pieno titolo negli organici di ciascuna Unità Operativa.
Anche in tale prospettiva, l’AAROI-EMAC suggerisce, a perfezionamento della richiamata DGR n. XII/1514:
- nei contratti di lavoro “libero-professionali” per reclutamento regionale “diretto” (senza intermediari privati) di LP l’introduzione dell’istituto delle “pronte disponibilità”;
- per quanto concerne l’istituto del “comando”, e più in generale della disponibilità del personale dipendente a prestare servizio in sedi diverse da quella di assegnazione ai sensi del CCNL vigente, la previsione di appositi meccanismi anche economici che ne favoriscano rispettivamente la richiesta e/o l’accettazione da parte del personale coinvolto.