Orbassano, 26 gennaio 2024 – Un raro caso di cardiomiopatia in un giovane paziente presentatosi con un quadro sospetto per infarto miocardico. La risonanza magnetica cardiaca ha permesso di identificare una forma di grave miocardite secondaria a un feocromocitoma, malattia di difficile diagnosi.
È questo il caso clinico presentato dal radiologo Ludwig Federico Garello e dal cardiologo Matteo Bianco, con la collaborazione della giovane radiologa Caterina Guerra e dei Direttori delle relative Strutture Complesse dell’AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano al CMR 2024 (24-27 gennaio), congresso internazionale organizzato dalla Society for Cardiovascular Magnetic Resonance, la più importante società scientifica mondiale del settore.
Un successo per l’Azienda Ospedaliero-Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano, frutto della collaborazione tra le équipe di Cardiologia diretta da Alessandra Chinaglia, che è anche direttore del Dipartimento di Area medica Specialistica, e della Struttura ospedaliero-universitaria di Radiodiagnostica, diretta da Andrea Veltri, professore di Radiologia dell’Ateneo torinese e docente presso il Corso di laurea internazionale in Medicine and Surgery con Sede al San Luigi.
“La sinergia fra le equipe del nostro ospedale e la dotazione tecnologica su cui investiamo costantemente – dichiara Davide Minniti, Direttore Generale dell’AOU San Luigi Gonzaga – sono necessari per offrire servizi di alta qualità a chi si rivolge a noi per un bisogno di salute. La partecipazione dei nostri professionisti, come relatori, a congressi scientifici internazionali è un riconoscimento di questo impegno”.
La Risonanza Magnetica cardiaca è un esame diagnostico che l’AOU San Luigi Gonzaga offre da novembre 2022, grazie alla nuova apparecchiatura (sostituita con il contributo della Compagnia di San Paolo) e fino a oggi sono stati eseguiti 300 esami. Si tratta di un esame di imaging fondamentale nella diagnosi e nella terapia delle patologie cardiache, in quanto è il miglior esame non invasivo per analizzare a fondo il tessuto miocardico e quindi riconoscere la causa del danno, distinguendo fra ischemia, infezioni virali, anomalie congenite e molto altro ancora.
“L’individuazione della causa – spiega Alessandra Chinaglia, direttore della Cardiologia – consente di indirizzare correttamente la terapia. Poter disporre della Risonanza Magnetica in Ospedale permette di effettuare la diagnosi in tempi brevi e quindi avviare precocemente il trattamento più appropriato”.
“Le attività multidisciplinari – commenta Andrea Veltri, direttore della Radiodiagnostica – sono la risposta ai problemi complessi che la medicina pone ai professionisti della Sanità moderna. Le nuove tecnologie, che nella nostra Azienda sono favorite con comprensione e tempestività rare (celerissima è stata la recente dotazione di software dedicati proprio alla cardio-RM), necessitano di adeguata formazione: non a caso i professionisti coinvolti in prima linea appartengono alle ultime generazioni di radiologi che la nostra Scuola di Specialità sta formando”.