Disfunzione sessuale, aumentati del 30% i casi negli over 60

Azienda Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino

uomini-padre-figlioTorino, 23 ottobre 2015 – Negli ultimi anni è aumentata del 30% la richiesta di aiuto per disfunzione sessuale da parte delle persone over 60. Alla Città della Salute di Torino è presente il primo ed unico Centro in Italia per la diagnosi e cura delle disfunzioni sessuali, grazie alla collaborazione altamente specialistica interdisciplinare tra gli andrologi urologi, gli endocrinologi e gli psicosessuologi. Un approccio multidisciplinare ad alta specializzazione unico in Italia.

Di tutto questo si tratterà durante il Convegno dal titolo “La coppia over 60: le professioni di aiuto si confrontano sul tema della salute sessuale”, che si terrà sabato 24 ottobre 2015 dalle ore 9.00 alle ore 18.00, presso il Centro Congressi Molinette Incontra Aula Magna A.M. Dogliotti dell’ospedale Molinette (corso Bramante 88). Tra gli altri interverrà anche il professor Willy Pasini.

È migliorata l’aspettativa di vita e sia gli uomini che le donne cercano di preservare la loro sessualità. La principale ragione dell’inattività sessuale negli uomini over 65 anni è la disfunzione erettile. La salute sessuale è parte integrante del benessere psicofisico e le persone con disfunzione sessuale hanno una diminuzione del 20% della loro qualità di vita. Oggi grazie alla farmacoterapia è possibile trattare e risolvere l’80% delle disfunzioni sessuali individuali e di coppia.

Le conseguenze della disfunzione erettile possono consistere in una diminuzione dell’autostima, umore depresso, diminuita capacità lavorativa, generale diminuzione della qualità di vita. L’attività sessuale regolare contribuisce al benessere fisico e psicologico e migliora la qualità di vita. Recentemente l’autostima è stata identificata come un fattore favorente la longevità. L’attività sessuale allunga la vita.

Gli uomini sessualmente attivi sono il 40% dai 75 ai 79 anni, il 27% dagli 80 agli 84 anni, il 19% dagli 85 agli 89 anni e l’11% dai 90 ai 95 anni. La disfunzione erettile colpisce il 30,7% degli uomini tra i 57 ed i 64 anni ed il 49% negli uomini tra i 70 e gli 79 anni. La percentuale sale sino al 77,5% in uomini di 75 anni o più vecchi.

Le disfunzioni sessuali hanno un effetto negativo sulla relazione di coppia e sulla qualità di vita, che si riduce di un 20%. Sono comuni nella popolazione generale e colpiscono, secondo le stime, il 43 % delle donne ed il 31% degli uomini, possono essere considerate espressione di cause organiche, psicologiche, psichiatriche e di coppia spesso concomitanti e difficili da quantificare.

Negli ultimi anni la richiesta di assistenza per disfunzione sessuale nelle persone over 60 è cresciuta del 30%, passando dal 20 al 50%, ovvero una persona su due, con una prevalenza dell’85% degli uomini rispetto alle donne. L’aspettativa di vita prevista nel 2040 sarà di 83,5 anni negli uomini e di 88,6 anni nelle donne.

La salute sessuale è parte integrante del benessere psicofisico. Quando la sessualità è perduta l’uomo perde interesse alla vita, alla cura di sé, con risvolti negativi per la propria salute fisica e psichica. La qualità di vita diminuisce del 20% nelle persone che hanno disfunzione sessuale.

Negli over 60 la ricerca di una soluzione alla disfunzione sessuale può avere due motivazioni: la prima per motivi legati a patologie, la seconda per la ricerca di una compagna per formare una nuova coppia (in seguito a separazioni o a lutti). È aumentata anche l’età media in cui si cerca la paternità, soprattutto nelle coppie dove è ampia la forbice della differenza di età.

Dal 1998, quando è stato autorizzato il primo inibitore della 5 fosfodiesterasi (es. Viagra) la farmacoterapia si è arricchita di molte molecole in grado di risolvere in circa l’80% dei casi della popolazione generale affetta da disfunzione erettile. I pazienti che non rispondono alla farmacoterapia (20%) possono trarre giovamento da altre soluzioni, quali farmacoerezione (FIC) e per ultimo nel 15% dei casi da protesi peniene.

In sintesi oggi ci sono terapie che permettono all’uomo di mantenere la propria funzione sessuale anche nei casi di presenza di patologie (vascolari, neurogene, diabete, metaboliche, psicologiche e psichiatriche, iatrogene e post chirurgiche per cancro alla prostata, alla vescica e al retto).

Alle Molinette ogni anno vengono effettuati circa 40 interventi di protesi peniene su pazienti di tutte le età, dal quarantenne reduce da un cancro al retto o all’ottantaduenne alla ricerca di una nuova compagna per la vita. L’8% degli interventi avviene su coloro che sono affetti dalla Induratio penis plastica, patologia che provoca deformazione e incurvamento del pene e che colpisce gli over 60, il 40% dei quali diabetici. Negli ultimi anni la richiesta di questa tipologia di intervento è più che raddoppiata.

fonte: ufficio stampa

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