Udine, 9 novembre 2023 – Presso l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine è stato effettuato recentemente il primo trattamento di radioterapia stereotassica in seduta unica di malformazione artero-venosa, primo caso in Friuli Venezia-Giulia.
Da qualche anno la Radioterapia di Udine, diretta dal dott. Marco Trovò, si sta specializzando nel trattamento stereotassico anche della patologia cerebrale benigna e delle patologie funzionali.
Le malformazioni artero-venose (MAV) sono patologie complesse che consistono in anomalie vascolari. Possono essere cerebrali o spinali. Spesso sono asintomatiche e vengono diagnosticate per riscontro occasionale ad una risonanza magnetica dell’encefalo eseguita per altri motivi. Richiedono un trattamento in quanto potenzialmente associate ad un rischio di sanguinamento. Il trattamento è complesso e necessita di una stretta collaborazione interdisciplinare al fine di stabilire il percorso migliore per ogni paziente.
La radioterapia stereotassica in singola seduta (radiochirurgia) può essere una opzione di scelta quando si esclude la chirurgia. È di per sé un trattamento definitivo in quanto permette di ottenere beneficio clinico in più dell’80% dei casi.
Il trattamento stereotassico non è invasivo, viene eseguito in regime ambulatoriale e prevede l’erogazione di un’alta dose al bersaglio. È un trattamento ad altissima precisione che permette di risparmiare gli organi circostanti e ridurre quindi gli effetti collaterali. La preparazione del piano di cura è ad opera dello specialista in fisica sanitaria.
Fondamentale la collaborazione tra diverse figure professionali quali il neuroradiologo, il neurochirurgo, il radiologo interventista, il radioterapista e il fisico sanitario.
Il dott. Marco Trovò: ”Si tratta di un grande traguardo che conferma l’importanza di lavorare in ottica multidisciplinare. A Udine disponiamo di eccellenze in diverse specialità e l’obiettivo è quello di diventare un punto di riferimento non solo a livello regionale per il trattamento di patologie complesse come le MAV. Ringrazio tutti i reparti e servizi che hanno permesso di implementare questa tecnica innovativa che consente al paziente un percorso clinico-assistenziale più rapido e sicuro”.