Microbiomica clinica, studiare i batteri per curare molte tra le patologie più comuni

Torino, 22 febbraio 2023 – Alcuni sono responsabili di malattie, altri sono garanzia di benessere: abitano il nostro corpo e la loro presenza è in grado di spiegare e curare molte tra le patologie più comuni che ci affliggono come, ad esempio il diabete, le malattie infiammatorie intestinali, la depressione e l’obesità.

I batteri sono l’oggetto del nuovo Centro di microbiomica clinica dell’Ospedale Koelliker che, guidato dall’infettivologa dottoressa Ilaria Cavecchia, è nato a Torino per studiare, con un approccio multidisciplinare e attraverso esami specifici, il microbiota, vale a dire l’insieme dei batteri che abitano il nostro corpo.

L’analisi del microbiota è il primo passaggio del percorso multidisciplinare del nuovo centro al quale collaborano infettivologi, diabetologi e altri specialisti per aiutare i pazienti a mantenere sano o migliorare il proprio stato di salute.

Il percorso clinico parte con un esame non invasivo svolto su un campione di feci. L’analisi, eseguita attraverso l’utilizzo delle più aggiornate tecniche di sequenziamento del DNA batterico, permette di valutare la salute dell’intestino e il corretto funzionamento dei batteri che lo abitano, fornendo informazioni preziose per la definizione di un programma alimentare e/o terapeutico personalizzato.

Dott.ssa Ilaria Cavecchia

L’esame del microbiota è pertanto indicato sia in età adulta sia in età pediatrica, per impostare una corretta crescita della flora intestinale.
Dedicato alle donne è anche l’analisi del microbioma vaginale, il cui disequilibrio espone le pazienti a un maggior rischio di infezioni, a complicazioni nel concepimento e, per esempio, nel portare a termine la gravidanza.

Ricevuti i risultati del test, l’equipe medica di Koelliker, anche in base all’anamnesi del paziente, è in grado di eseguire una diagnosi vera e propria e di prescrivere il giusto intervento alimentare e/o terapeutico in base alle esigenze del singolo.

“Il microbiota è l’insieme dei batteri che abitano il nostro corpo – spiega la dott.ssa Ilaria Cavecchia – studiarlo attraverso esami specifici permette di valutare la presenza di batteri responsabili di malattie o la carenza di altri batteri garanti del benessere. Con la nascita del nuovo Centro di microbiomica clinica vogliamo offrire al paziente un percorso personalizzato e mirato al conseguimento di una diagnosi capace di individuare le situazioni di disbiosi alla base di alcuni disturbi del metabolismo, patologie dell’intestino, infezioni urinarie recidivanti, vaginiti, fibromialgia, disturbi dell’umore”.

“Lo studio del microbiota fecale è consigliato a chi avverte fastidi addominali, alvo alterno, a chi è affetto da sindrome dell’intestino irritabile, malattie infiammatorie intestinali, diverticolite – prosegue Cavecchia – Vista la nota correlazione tra l’aumentata permeabilità intestinale e la migrazione batterica può risultare utile nello studio delle patologie infettive vaginali (candidosi, vaginiti, vaginosi) e urologiche (cistiti, prostatiti e infezioni ricorrenti). È di grande importanza nelle sindromi metaboliche perché l’infiammazione cronica provocata da alcune disbiosi rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di queste patologie”.

“È stato inoltre dimostrato il coinvolgimento delle disbiosi nelle malattie autoimmuni, allergiche e in diverse patologie neurologiche come Malattia di Parkinson, sclerosi multipla, disturbi dello spettro autistico ASD, sindrome da iperattività/deficit attenzione ADHD, disturbi dell’umore e, in particolare, depressione. Sulla base dell’esito degli esami sarà possibile impostare una terapia su misura utilizzando strumenti quali accorgimenti alimentari, prebiotici, postbiotici, probiotici specifici”, conclude la dott.ssa Cavecchia.

Il microbiota è l’insieme dei microrganismi, prevalentemente batteri, che interagiscono con il nostro intestino per regolarne funzioni essenziali. Ciascun essere umano ha un proprio microbiota, la cui composizione varia in base a molti fattori e che può modificarsi o alterarsi (disbiosi) in rapporto allo stato di salute o di malattia del paziente.

Un microbiota sano è in grado di ridurre notevolmente il rischio di molteplici patologie come obesità, diabete di tipo 2, sindrome metabolica, malattie infiammatorie intestinali o a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, allergie o patologie neurologiche.

Un microbiota in equilibrio può inoltre limitare gli effetti tipici dell’invecchiamento, aiutare le donne in gravidanza e allattamento a sostenere lo sviluppo microbico del neonato, sostenere i cambiamenti metabolici e ormonali nelle prime fasi della menopausa, migliorare le performance di chi pratica sport a livello agonistico adottando un regime alimentare personalizzato.

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