L’Organizzazione – che lavora nella Repubblica Democratica del Congo dal 1994 per rispondere ai bisogni umanitari legati al massiccio spostamento delle popolazioni a causa del conflitto armato nelle province orientali, in particolare nel Nord Kivu, nel Sud Kivu e nell’Ituri e nel Kasai-Orientale e Lomami nel centro del Paese – chiede un intervento urgente per evitare un disastro sanitario
Roma, 23 dicembre 2022 – I casi di colera sono in rapido aumento a Nyirangongo, la regione della Repubblica Democratica del Congo (RDC) che ospita il maggior numero di sfollati, a causa della recente escalation del conflitto. I bambini rappresentano quasi quattro casi su cinque. Lo rende noto Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e dei bambini e garantire loro un futuro.
Nyiragongo, nella RDC orientale, ha registrato più di 973 casi nelle ultime due settimane, di cui 438 tra gli sfollati, molti dei quali vivono in campi informali o si rifugiano in scuole, chiese e altri luoghi.
Da quando gli scontri tra l’esercito congolese (FARDC) e i gruppi armati sono ripresi nel febbraio 2022, più di 450.000 persone nel Nord Kivu sono state sfollate dai loro villaggi e più di 240.000 si sono rifugiate a Nyiragongo. Save the Children chiede un intervento urgente per evitare un disastro sanitario.
“Uno degli aspetti più preoccupanti di questa epidemia è che i bambini sono i più esposti. I dati delle autorità sanitarie mostrano che oltre il 77% dei casi registrati riguarda bambini di età non superiore ai 14 anni, con 119 bambini attualmente ricoverati in ospedale o in unità di trattamento del colera”, ha dichiarato Amavi Akpamagbo, Direttore nazionale di Save the Children nella RDC.
“I bambini che sono già stati devastati da una delle peggiori crisi alimentari del mondo sono ora a rischio per gli effetti del colera. I bambini malnutriti che contraggono il colera hanno almeno tre volte più probabilità di morire a causa del loro sistema immunitario indebolito [1]. Questo rende ancora più urgente agire subito”, ha aggiunto.
Nella regione di Rutshuru, sempre nell’est del Paese, la popolazione ha dovuto abbandonare le proprie case lasciandosi tutto alle spalle. Bambini, donne e uomini dormono all’aperto, molti senza protezione dalle intemperie, senza cibo sufficiente, acqua e accesso a strutture igienico-sanitarie che sono fondamentali per prevenire l’ulteriore diffusione del colera.
Il mese scorso l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che più di 14 Paesi africani si sono registrati casi di colera dal gennaio 2022. Questa malattia diarroica acuta endemica non ha risparmiato diverse province della RDC. L’OMS ha riferito che dall’inizio dell’anno nella RDC sono stati segnalati più di 12.300 casi sospetti, tra cui 222 decessi.
In risposta all’attuale epidemia, Save the Children sta intensificando le attività di promozione della salute e dell’igiene a Nyirangongo, fornendo acqua e servizi igienici (WASH) e farmaci essenziali alle strutture sanitarie. L’Organizzazione sosterrà anche la clorazione dell’acqua nei siti in cui vivono gli sfollati. Ha inoltre fornito ai partner locali spray disinfettanti e cloro e distribuito sapone a più di 500 bambini negli spazi allestiti nelle aree colpite per farli giocare.
Una recente analisi dell’Organizzazione ha mostrato che la RDC ha il secondo più alto numero di bambini a livello globale che necessitano di servizi essenziali come cibo, acqua potabile, riparo, supporto per la salute mentale e psicosociale. Tuttavia, la risposta umanitaria della RDC ha ricevuto meno della metà dei finanziamenti necessari.
Save the Children lavora nella RDC dal 1994 per rispondere ai bisogni umanitari legati al massiccio spostamento delle popolazioni a causa del conflitto armato nelle province orientali, in particolare nel Nord Kivu, nel Sud Kivu e nell’Ituri e nel Kasai-Orientale e Lomami nel centro del Paese. L’Organizzazione sta sviluppando attività nei settori della salute e della nutrizione, dell’istruzione e della protezione, in modo da non lasciare indietro nessuna comunità, compresi i bambini più vulnerabili.
[1] I bambini malnutriti hanno 6,3 volte (in caso di malnutrizione acuta grave) e 2,9 volte ( in caso di malnutrizione acuta moderata) più probabilità di morire per malattie diarroiche rispetto ai bambini ben nutriti.