Antibiotici, appello delle Società scientifiche alle Istituzioni: “Solo uniti potremo contrastare l’antimicrobico-resistenza”

Su 9 milioni di ricoverati negli ospedali italiani, ogni anno si registrano da 450 a 700 mila casi di infezioni ospedaliere . Le infezioni colpiscono dal 5 all’8% dei pazienti durante la degenza, in special modo gli assistiti in terapia intensiva. L’appello congiunto dei Professori Matteo Bassetti, Claudio Mastroianni e Francesco Menichetti, è stato lanciato in concomitanza dell’inizio della Settimana mondiale della consapevolezza antimicrobica e della Giornata europea degli antibiotici

Roma, 18 novembre 2022 – In occasione della Settimana mondiale della consapevolezza antimicrobica e della Giornata europea degli antibiotici di domani, le società scientifiche SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali), SITA (Società Italiana Terapia Antinfettiva) e GISA (Gruppo Italiano per la Stewardship Antimicrobica) lanciano un forte e chiaro appello richiedendo l’attenzione delle istituzioni su un tema di grande delicatezza e che riguarda un problema di salute globale attuale e futuro.

Le tre società rappresentano centinaia di specialisti infettivologi aderenti, e tutelano centinaia di migliaia di pazienti in tutta Italia. E questo messaggio ricopre maggior significato e valore proprio oggi che si è tenuta la conferenza stampa dell’Agenzia Italiana del Farmaco, alla presenza del Direttore generale Nicola Magrini sul corretto utilizzo degli antibiotici.

Prof. Marco Falcone

“Per arginare e affrontare il problema dell’antimicrobico-resistenza, è indispensabile fare network e non procedere con iniziative individuali – spiega Marco Falcone, segretario SIMIT – È opportuno quindi che le istituzioni, insieme alle società scientifiche, assumano iniziative idonee a tutelare le strutture ospedaliere e i pazienti dai rischi della diffusione dei microrganismi resistenti agli antibiotici”.

“Tre sono gli elementi determinanti nella lotta alla antimicrobico-resistenza – dichiara Francesco Menichetti, Presidente GISA – un efficace e sistematico programma di controllo delle infezioni in ospedale, utilizzando personale addestrato ed indicatori di risultato; l’implementazione della diagnostica microbiologica rapida, oggi disponibile non in modo omogeneo nei nostri ospedali; un uso appropriato degli antibiotici, secondo le esigenze epidemiologiche e cliniche, non privando i pazienti con infezioni gravi causate da germi MDR, della possibilità di ricevere tempestivamente i nuovi antibiotici”.

Prof. Francesco Menichetti

“È molto importante il ruolo della prevenzione vaccinale nel contrasto all’antimicrobicoresistenza – aggiunge Claudio Mastroianni, Presidente SIMIT – Proteggere le persone più fragili con i vaccini evita la comparsa di infezioni batteriche e quindi un uso indiscriminato di antibiotici sia nella popolazione adulta che in ambito pediatrico. È quindi fondamentale implementare le campagne vaccinali soprattutto negli adulti, promuovendo percorsi organizzativi e diffondendo la cultura vaccinale sia tra i cittadini che operatori sanitari”.

“Dobbiamo promuovere l’uso appropriato degli antibiotici non solo attraverso l’educazione dei medici prescrittori, ma anche parlando alla gente degli effetti negativi di un uso sbagliato – conclude Matteo Bassetti, Presidente SITA – Parlare a scuola e sui media dell’antibiotico-resistenza è molto importante. La resistenza batterica è già una realtà e rappresenta un vero rischio per l’umanità, un problema globale che causa ogni anno centinaia di migliaia di morti”.

Le dimensioni del problema

Prof. Claudio Mastroianni

Su 9 milioni di ricoverati negli ospedali italiani, ogni anno si registrano da 450 a 700 mila casi di infezioni ospedaliere (IO). Le infezioni colpiscono dal 5 all’8% dei pazienti durante la degenza, in special modo gli assistiti in terapia intensiva. L’1% delle infezioni ospedaliere risulta letifero, con circa 7.000 decessi l’anno. L’impatto economico del fenomeno è stimabile in circa 1 miliardo di euro all’anno, cifra che grava sul bilancio sanitario e che viene quindi sottratto ad azioni di prevenzione e a risorse per il corretto utilizzo dei nuovi antibiotici.

Prof. Matteo Bassetti

La resistenza agli antibiotici dei microrganismi responsabili delle infezioni ospedaliere rappresenta un grave problema prevalentemente alimentato dall’uso inappropriato di questi farmaci salva-vita (inutili in quasi il 50% dei casi in cui sono prescritti). Per queste ragioni, occorre migliorare l’utilizzo degli antibiotici e favorire l’accesso a quelli di nuova formulazione, diminuendo l’uso inappropriato e perciò inutile degli stessi.

Proposte di azioni urgenti

Sono tre le azioni ritenute prioritarie da implementare al fine di diminuire il numero delle infezioni all’interno delle aziende ospedaliere e territoriali e di contenere l’uso inappropriato di antibiotici.

  • Prevenzione delle infezioni ospedaliere, implementando le norme di buona pratica assistenziale. Obiettivo misurabile: calo pari almeno al 30% rispetto ai dati dell’anno precedente delle infezioni da Clostidium difficile e delle infezioni da bacilli gram-negativi resistenti ai carbapenemici;
  • prevenzione della resistenza agli antibiotici, eliminandone l’uso inappropriato attraverso la diagnostica microbiologica rapida e protocolli terapeutici orientati al paziente e alla epidemiologia locale. Obiettivo misurabile: calo del consumo dei carbapenemici e dei fluorochinoloni, pari al 30% rispetto al dato precedente;
  • ottimizzazione del trattamento dei pazienti gravi con l’obiettivo di diminuire morbilità gravi e mortalità attraverso l’utilizzo tempestivo mirato e appropriato di nuovi farmaci antibiotici con il supporto di diagnostica rapida e valutazione del rischio infettivo del paziente. Si auspica altresì la revisione delle schede di AIFA.

Una task force multidisciplinare

Il 2025 segnerà dieci anni dall’adozione del Global Action Plan dell’OMS contro la resistenza antimicrobica (AMR) e nonostante i passi in avanti fatti fino a oggi, è ancora necessario avviare azioni concrete ed efficaci per debellare questo fenomeno. È stata costituita una Task Force multidisciplinare per mettere a fattor comune competenze ed esperienze di esperti in materia, con l’obiettivo di fornire raccomandazioni su aspetti critici della lotta all’AMR.

Alla Task Force hanno aderito rappresentanti della comunità medica e scientifica, del mondo accademico, delle associazioni civiche e di pazienti, dei farmacisti e dell’industria farmaceutica. Dal confronto degli esperti è nato un documento strutturato in tre capitoli.

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