Intervista al prof. Raffaele Badolato, Professore Ordinario di Pediatria Direttore Clinica Pediatrica e Scuola di Specializzazione in Pediatria Università degli Studi di Brescia, ASST Spedali civili, Brescia
Brescia, 7 novembre 2022
Quale è stata la risposta immunitaria dei bambini rispetto al Covid-19?
Ci sono molte spiegazioni biologiche sulla diversità nella risposta immunitaria nei bambini risposto agli adulti, ma in sostanza si può solo sottolineare che i bambini hanno una capacità innata di proteggersi dalle nuove infezioni, capacità che si riduce negli adulti ed anziani. Perciò nei soggetti adulti che sviluppano per la prima volta il Covid-19, la malattia assume manifestazioni più sintomatiche.
In termini di malattia, la caratteristica peculiare dei bambini è la possibilità di sviluppare la sindrome infiammatoria muti sistemica, condizione invece più rara nell’adulto. Si osserva da 2 a 6 settimane dall’infezione. È legata alla risposta di tipo autoimmune che si osserva in un limitato numero di soggetti in età pediatrica.
C’è una differenza tra come il Covid-19 agisce sugli adulti e come agisce sui giovani?
Anche i bambini, sebbene più raramente, possono sviluppare forme gravi di Covid-19 con ricovero e talvolta necessità di ricorrere alla ventilazione meccanica. Per prevenire le complicazioni di queste forme più acute, la vaccinazione è uno strumento più efficace, specie nei bambini più piccoli, sotto ai 5 anni, che non sono ancora entrati in contatto con il virus.
La vaccinazione anti-Covid-19, perché è opportuno farla?
Non esiste al momento un vaccino che prevenga l‘infezione, ma i vaccini disponibili sono efficaci nel ridurre il rischio di ricovero o di malattia grave. Per queste ragioni è quindi consigliabile vaccinare i bambini ed effettuare i necessari richiami vaccinali.