Roma,4 luglio 2022 – “Assistiamo alla più assoluta impreparazione da parte del Ministero della Salute e delle Regioni a fronteggiare questa nuova ondata di Covid-19. Ad oggi non s’intravede nessuna misura per il contrasto dell’aumento dei contagiati, mentre si verifica, di nuovo, sui medici una pressione enorme, con carichi di lavoro insopportabili”, così Pina Onotri, Segretario Generale Sindacato Medici Italiani sui nuovi dati riguardanti le persone attualmente positive, che risultano essere circa un milione, come certificate dall’Istituto Superiore di Sanità.
“Ci saremmo aspettati che dopo due anni di pandemia il Governo e le Regioni mettessero mano a misure strutturali per la medicina territoriale e per quella ospedaliera. Nulla è cambiato, invece, e i medici di medicina generale continuano ad avere orari infiniti, incombenze burocratiche che limitano il loro lavoro di cura verso i pazienti. Situazione analoga si verifica per i Pronto Soccorso, che sono intasati e sottoposti a un flusso continuo di malati infettati da Covid -19, mentre sono drammatiche le condizioni dei medici del 118, ormai sottorganico e insufficienti ad affrontare l’emergenza”.
“Giudichiamo grave, d’innanzi alla recrudescenza della pandemia, che vede l’aumento dei ricoverati in terapia intensiva e dei decessi settimanali, non programmare nessuna ulteriore misura di contrasto del virus. L’unica decisione, anzi, che viene assunta è quella riferita alla chiusura delle USCA, che dal 1° luglio in molte regioni hanno cessato di operare. Le USCA, invece, si sono dimostrate un servizio efficace, per curare a casa molti pazienti, soprattutto in un momento in cui il numero dei positivi cresce”.
“Per queste ragioni chiediamo la convocazione urgente di un tavolo di confronto con il Ministro Speranza affinché si adottino le giuste misure per il contrasto del Covid-19. Non possiamo rischiare che i finanziamenti del PNRR vengano utilizzati solo per l’edilizia sanitaria piuttosto che essere destinati, anche, al personale medico e alla sua valorizzazione”, conclude.