Si parla sempre più spesso di sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) e ovaio multifollicolare, anche conosciuto come Ovaio Policistico (PCO) o ovaio multicistico, come se fossero la stessa cosa, ma non è così.
Si tratta, infatti, di due condizioni cliniche che riguardano il sesso femminile che, nonostante abbiano nomi molto simili, sono completamente diverse tra loro.
Ovaio policistico
La PCO, presente in almeno 1 donna su 4, si può evidenziare con una semplicissima ecografia. L’ovaio multifollicolare (https://sindromeovaiopolicistico.it/differenze-ovaio-policistico-pcos/) è, infatti, caratterizzato dalla presenza di più di 20 micro-follicoli di diametro compreso tra 2 e 9 mm in diversi stadi di maturità, senza però altre condizioni patologiche. Tale condizione, ad esempio, si riscontra molto spesso in giovane età, soprattutto dopo la prima mestruazione.
Cos’è la PCOS?
Si parla invece di PCOS quando si è in presenza di una vera e propria patologia endocrina, che in Italia colpisce fino al 10% delle donne in età fertile.
Si tratta di una sindrome multifattoriale, che si manifesta con segni e sintomi diversi da donna a donna, anche se quelli più comuni sono: obesità, aumento della circonferenza addominale anche nelle donne normopeso, difficoltà a dimagrire, disturbi del ciclo mestruale che causano infertilità, irsutismo, pelle grassa e acneica.
A tutto ciò si aggiungono disturbi come depressione, ansia e un rischio maggiore di sviluppare diabete di tipo due e malattie cardiovascolari.
Come viene diagnosticata la PCOS?
Vista la complessità e l’eterogeneità con cui la PCOS si presenta, nel 2003 sono stati definiti i Criteri di Rotterdam, condivisi e utilizzati da quasi tutta la comunità scientifica per una corretta diagnosi della sindrome.
È stato così stabilito che si può affermare la presenza di PCOS nelle donne che manifestano almeno due dei seguenti segni e sintomi:
- oligo o anovulazione;
- segni clinici e biochimici di iperandrogenismo;
- ovaio policistico.
È quindi evidente che avere l’ovaio multifollicolare o PCO non significa ricevere diagnosi di PCOS. Al contrario, si può soffrire di PCOS senza avere un ovaio multifollicolare.
Per questo motivo, per una diagnosi di PCOS è necessario non solo effettuare un’ecografia ovarica, ma anche misurare i livelli degli ormoni maschili, il rapporto FSH/LH e controllare i parametri metabolici (glicemia e insulina).
PCOS e PCO, quali terapie?
La PCO, a meno che non si associ a cicli anovulatori causando una riduzione della fertilità, non richiede nessun intervento terapeutico.
Per quanto riguarda, invece, la PCOS ad oggi non esiste una cura definitiva. Tuttavia, è fondamentale affidarsi a un team di specialisti per un approccio multidisciplinare che permetta di migliorare il profilo ormonale e metabolico, oltre che la qualità di vita.