Vienna, 28 marzo 2022 – Tre giorni di lavori, oltre 50 speakers, circa 500 poster presentati da tutta Europa al comitato scientifico, 5.000 partecipanti: i numeri del 26° Convegno annuale della European Association of Hospital Pharmacy offrono una fotografia immediata dell’importanza dell’evento che si è appena concluso a Vienna.
Il titolo scelto dai farmacisti europei – “Ruoli che cambiano in un mondo che cambia-Changing Roles in a Changing World”- aveva un obiettivo specifico, come detto da András Süle, presidente EAHP, e cioè “condividere con tutti i farmacisti ospedalieri la necessità di essere coscienti del profondo cambiamento in atto nei servizi sanitari, e della mutazione sostanziale delle modalità con cui i servizi farmaceutici saranno realizzati da oggi verso il futuro”. Un Congresso, ha detto il presidente EAHP, che ha puntato a “offrire ai FO risposte professionali in diversi ambiti, tra cui la continuità delle cure, la qualità del management, il dialogo con i pazienti ed il miglioramento della nostra presenza nei sistemi sanitari”.
Tre giorni intensi di dialogo, di confronto, di progetti condivisi: quali sono stati i temi centrali del simposio viennese e quali i commenti sui risultati complessivi raggiunti? L’abbiamo chiesto a Piera Polidori, membro italiano del Board EAHP (all’interno del quale ricopre l’incarico di Direttore dello sviluppo professionale) e socio SIFO con rilevanti incarichi nel corso degli ultimi anni: “Nel corso del periodo Covid-19 i farmacisti ospedalieri hanno vissuto una particolare stagione professionale. Da un lato infatti l’emergenza pandemica ha mostrato quanto la nostra professione sia stata nevralgica e importante, sia per i vaccini, che per i presidi, che per la gestione dei farmaci. Dall’altro lato tutto questo ci ha offerto un’inedita visibilità, perchè anche i media oltre alla società ed ai cittadini, si sono accorti più che mai nel passato di quanto la nostra professione sia importante e sostanziale per la stessa qualità dei servizi sanitari. Ecco dunque spiegato il titolo dell’evento di quest’anno: dobbiamo interpretare un nuovo ruolo in un mondo che sta cambiando a velocità vertiginosa. Il Convegno EAHP ha voluto mettere a fuoco questa considerazione, offrendo ai partecipanti strumenti e metodi per interpretare al meglio questa nostra nuova condizione professionale di protagonisti finalmente riconosciuti della sanità”.
Ma nelle decine di sessioni che si sono susseguite a Vienna tanti sono i contenuti rilevanti presentati ed approfonditi: dall’innovazione digitale alle emergenze, dalla necessità di misurare in modo nuovo le performance alla necessità di raccogliere i bisogni espressi dai pazienti e dai loro caregiver. L’EAHP ha inoltre condiviso la “revisione degli European Statements dell’Hospital Pharmacy”, documento di riferimento della professione realizzato nel 2014 ed oggi soggetto ad un processo di revisione in cui sono coinvolte a partire da Vienna non solo le Associazioni nazionali di farmacia ospedaliera, ma anche oltre 30 soggetti “laici”, tra cui associazioni di pazienti ed altre società scientifiche.
“E la revisione degli Statements è solo uno dei progetti rilevanti in atto, tra cui vale la pena citare la revisione della legislazione sulla gestione di sangue, tessuti e cellule, l’apertura a iscrizioni di realtà associative non-europee e la grande attenzione al mondo degli studenti, con specifici ‘Students science awards’, che hanno proprio l’obiettivo di introdurre, in collaborazione con European Pharmacutical Students Association-EPSA, i giovani professionisti in una visione di collaborazione internazionale. Da ultimo sottolineo l’importanza enorme dell’avvio degli Special Interest Group-SIG, team collaborativi multiprofessionali, dove FO, ma anche medici, infermieri, pazienti e vari partner possono contribuire a creare una cultura specifica rispondendo a particolari quesiti”.
Nella pratica i SIG sono sei gruppi di lavoro europei che da subito – e anche con il coinvolgimento SIFO – si sono messi a lavorare su ambiti specifici: medicinali pericolosi (il cui primo report è stato già presentato proprio a Vienna); indagine sugli errori nelle unità di terapia intensiva; management delle automazioni ospedaliere (in termini di sicurezza ed efficienza delle cure); uso e gestione delle siringhe pre-riempite (prefilled); grado di preparazione alla gestione per le terapie geniche; eliminazione dei danni evitabili (altro progetto che punta sulla safety e sul management del rischio).
“Questi gruppi sono uno dei grandi messaggi che emergono da EAHP – precisa Polidori – Avendo l’obiettivo di sviluppare una rete collaborativa, il singolo gruppo esprime al meglio proprio il valore basilare che come Associazione europea intendiamo portare avanti: il futuro si costruisce attraverso network professionali che siano in grado di affrontare insieme criticità presenti nel quotidiano di chi opera in sanità”.
Che cosa di tutto questo robusto corpus di contenuti ed iniziative può essere importato in Italia? Risponde concludendo la rappresentante del Board EAHP: “I contenuti ed i temi sviluppati da EAHP presentano lo stadio più avanzato di ciò che la nostra professione sta affrontando sullo scenario internazionale. Come realtà italiana della farmacia ospedaliera possiamo di certo interagire intensamente con i contenuti e con i progetti emersi, ad esempio partecipando attivamente alle survey proposte dai sei Special Interest Group e anche – ma questa è un’attività ormai tradizionale e consolidata – continuando ad ospitare all’interno del Congresso SIFO la Sessione internazionale che anche quest’anno ha il fondamentale supporto della presidenza SIFO. Inoltre possiamo spingere verso un sempre maggiore coinvolgimento dei giovani nell’invio di poster ed abstract come strumento per confrontare le proprie progettualità con i colleghi europei. Da ultimo – precisa Piera Polidori – ricordo che EAHP sta portando a termine un progetto internazionale di accreditamento omogeneo degli eventi formativi. L’obiettivo è che tutti i colleghi che partecipano ad eventi sovranazionali si vedano riconosciuti i crediti formativi all’interno del proprio Paese di appartenenza. Anche questo sarà un obiettivo capace di positive ricadute anche per i farmacisti ospedalieri del nostro Paese”.
In concomitanza con l’evento EAHP di Vienna, a Piera Polidori è stato comunicato un nuovo prestigioso incarico: è stata infatti inserita come componente esperto in rappresentanza di EAHP nel gruppo di lavoro della European Medicine Agency-EMA sulle carenze del farmaco, tema su cui anche SIFO in Italia è particolarmente attiva. E’ inoltre già stata annunciata in conclusione di Congresso, la sede del 27° evento EAHP, che si terrà a Lisbona (22-24 marzo 2023) ed avrà come titolo “Dalla progettazione del farmaco al successo del trattamento. Cosa conta davvero per i pazienti?-From drug design to treatment success. What really matters to Patients?”. Una scelta che sottolinea ancora una volta l’importanza dello sguardo attento e consapevole che i farmacisti ospedalieri riservano alla paziente-centricità dei sistemi di cura”.