Roma, 3 gennaio 2022 – “L’Aiop, come sempre, è pronta a mettere a disposizione le proprie strutture, su tutto il territorio italiano, per far fronte alla crescente richiesta di posti letto dovuta alla veloce avanzata della variante Omicron”. Lo dichiara la presidente di Aiop, l’Associazione nazionale ospedalità privata, Barbara Cittadini, che aggiunge: “La rete ospedaliera è in affanno a causa del forte aumento dei ricoveri da Covid-19, le percentuali dei posti letto occupati nei reparti di terapia intensiva e in area non critica sono cresciute in 8 Regioni in un solo giorno”.
“Da oggi sono in zona gialla anche Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia. Una situazione complicata – continua Cittadini – con il tracciamento che è in gran parte saltato. Preoccupa, poi, l’impennata dei contagi tra gli operatori sanitari, il 210% in appena un mese, con l’82% di infermieri, come informa la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) rifacendosi ai numeri forniti dall’Istituto superiore di sanità”.
“Da parte nostra – ribadisce la presidente di Aiop – c’è la massima disponibilità per ragionamenti di sistema che servano ad evitare ulteriori provvedimenti in materia di restrizioni. Esiste il rischio concreto di ricavare gli spazi utili per i nuovi ricoveri togliendoli, però, a pazienti affetti da patologie non Covid, con la conseguenza di rinviare visite, interventi, screening e allungare ulteriormente le già infinite liste di attesa. Il Lazio, ad esempio, intende aprire alla sanità di diritto privato per sopperire alla carenza di posti letto e mi auguro si possa avviare al più presto una proficua collaborazione in tutta Italia”.
“Come componente privata del servizio pubblico stiamo lavorando sul territorio con molta attenzione – precisa la presidente di Aiop – grazie a una rete capillare di strutture e a professionisti qualificati, con l’obiettivo di garantire sempre il diritto alla salute dei cittadini. La sinergia con la componente di diritto pubblico del SSN resta fondamentale e il dialogo con le Regioni può senz’altro contribuire a migliorare l’intero sistema sanitario italiano”.