San Michele all’Adige (TN), 8 novembre 2021 – Un importante riconoscimento internazionale arriva per la Fondazione Edmund Mach a conferma dell’alta qualità della ricerca scientifica svolta nel campus di San Michele all’Adige. Nella classifica Top Scientists, appena pubblicata dalla Stanford University, figurano otto ricercatori del Centro Ricerca e Innovazione FEM che si sono distinti a livello mondiale per autorevolezza scientifica sulla base del numero di pubblicazioni e di citazioni nelle relative aree disciplinari.
I ricercatori FEM che fanno parte di questa preziosa lista, composta da circa 100mila ricercatori classificati in 22 campi scientifici e 176 sottocampi, sono: Panagiotis Arapitsas, Franco Biasioli, Damiano Gianelle, Stefan Martens, Annapaola Rizzoli, Nico Salmaso, Kieran Tuohy, Urska Vrhosek.
Un traguardo importante come sottolinea il prof. Mario Pezzotti dirigente del Centro Ricerca e Innovazione: “Questo risultato evidenzia l’eccellenza e la rilevanza internazionale dei ricercatori di FEM in specifiche tematiche strategiche e peculiari della Fondazione, cioè agricoltura, ecologia, ambiente e alimenti”.
Il ranking dei migliori scienziati al mondo, realizzato dalla Stanford University in collaborazione con la Elsevier ed il database per la ricerca scientifica mondiale “Scopus”, è stato ottenuto analizzando gli impatti della loro ricerca attraverso i principali parametri bibliometrici degli articoli scientifici pubblicati.
Si tratta di un aggiornamento di uno studio di bibliometria, la scienza che utilizza tecniche matematiche e statistiche per analizzare la quantità, la qualità e la diffusione delle pubblicazioni scientifiche all’interno delle comunità scientifiche. Il nuovo rapporto è stato firmato dal prof. John Ioannidis della Stanford University, aggiornato con gli indicatori di citazioni standardizzate, relativi a ben 8,6 milioni di ricercatori di Università e Centri di ricerca di tutto il mondo.
L’analisi dei dati bibliometrici ha consentito di stilare la classifica dei 100.000 scienziati top, ovvero il 2% di quelli valutati. Vi sono, in tutto, due classificazioni: la prima basata sull’intera carriera dei ricercatori e la seconda che invece si riferisce al solo anno 2020. Per ogni ricercatore viene indicato il settore in cui è attivo e il ranking corrispondente, differenziato tra ranking che includono i riferimenti di auto-citazioni e quelli che non li includono.