Roma, 2 settembre 2021 – “Quando si parla di terza dose è necessario chiarire cosa si intende, bisogna specificare il chi, il quando e il quale”, ha affermato Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Per quanto riguarda il chi, ad esempio chi fa la dialisi o quelle categorie di pazienti fragili nei quali si è dimostrato che è necessario fare una terza dose come rinforzo e per queste categorie la terza dose dovrà essere fatta quanto prima, credo ad ottobre. La platea poi aumenterà perché altre categorie avranno bisogno di una terza dose, ad esempio le persone molto anziane. Questo però non significa che tutti da ottobre dovranno rifare la terza dose. Poi bisogna capire con quale vaccino”.
“È verosimile che in futuro questi vaccini verranno migliorati, anche in relazione alle varianti, è possibile che in futuro i richiami verranno fatti con vaccini più aggiornati. È verosimile, salvo che il virus non muti diventando un semplice raffreddore, che avremo bisogno di proteggerci con una vaccinazione da ripetere nel tempo, richiami similari a quelli del virus influenzale”.
Sul Green pass. “Paragonare il Green pass a un obbligo vaccinale indiretto non è corretto, perché puoi ottenere il green pass anche con un tampone. Possiamo discutere sulla possibilità di tamponi a prezzi calmierati o anche gratuiti, ma il green pass è uno strumento di sicurezza sanitaria. Il green pass dà la libertà di non vaccinarsi”.
Sull’obbligo vaccinale per gli studenti. “Direi di no, anche perché c’è stata un’ottima adesione alla vaccinazione da parte dei ragazzi. Credo che la scuola ripartirà in sicurezza, è stato fatto tanto, anche se si può fare un passo in più sullo screening. Auspico l’uso dei test salivari perché per un’opera di screening per persone a basso rischio è una diagnostica che può essere utilizzata. Se vuoi fare un controllo a campione puoi tranquillamente utilizzare questo tipo di diagnostica più semplice, più adatto anche ai bambini piccoli”.
(fonte: Radio Cusano Campus)