Ravenna, 17 luglio 2021 – Luogo di ricerca scientifica e innovazione tecnologica, ma anche spazio destinato al supporto alla creazione d’impresa e a nuove forme di imprenditorialità: ecco il nuovo Centro di Ricerca Ambiente Energia e Mare. Si tratta di una struttura di livello internazionale, che rappresenta un importante elemento di sviluppo e valorizzazione del Polo Universitario e del Tecnopolo di Ravenna, di cui fa parte, e al contempo un’occasione per le aziende del territorio di fruire dei risultati delle attività di ricerca scientifica e tecnologica che vi si svolgeranno.
La nascita del Centro è frutto dell’intesa tra Comune di Ravenna, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e Fondazione Flaminia (che l’hanno pensato e progettato e che lo gestiranno in virtù di appositi accordi) ed è stata resa possibile dal sostegno della Regione Emilia-Romagna. Il progetto infatti è stato finanziato con un contributo regionale di un milione di euro circa, a seguito della candidatura dello stesso a un bando della Regione Emilia-Romagna nel quale ha ottenuto il primo posto in graduatoria.
Il Centro – dotato di tre laboratori, alcuni uffici e una prima zona dedicata al co-working con le imprese – costituirà un ampliamento e consolidamento del Tecnopolo di Ravenna e rappresenterà una delle sedi principali per la realizzazione delle attività di ricerca sulle tecnologie per la Crescita Blu Sostenibile, attraverso il CIRI FRAME e più complessivamente il sistema dei Centri Interdipartimentali di Ricerca Industriale (CIRI) dell’Università di Bologna, in collaborazione con le imprese del territorio.
Il Centro ospiterà inoltre attività di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico in collaborazione con il Fraunhofer Gesellshaft, uno degli istituti di ricerca più prestigiosi in Europa, con il quale l’Alma Mater sta finalizzando un accordo quinquennale, rinnovabile, per l’attivazione presso il Centro di ricerca di un laboratorio congiunto nel settore della gestione sostenibile dell’energia e dei rifiuti, denominato “Fraunhofer Innovation Platform for Waste Valorisation and Future Energy Supply at University of Bologna” (FIP-WE@UNIBO).
Il Centro di ricerca ospiterà inoltre un laboratorio di ricerca incentrato sull’up-scale di processi produttivi e di riciclo di componenti e celle di sistemi elettrochimici di accumulo e conversione dell’energia (batterie, supercondensatori, celle a combustibile) mediante approcci sostenibili, e sulla caratterizzazione elettrochimica e chimico-fisica di materiali, componenti e dispositivi.
L’Università potrà altresì svolgere, presso la stessa sede, attività formative dedicate a temi strategici per il territorio e ai temi dell’innovazione nel settore off shore e della dismissione/conversione delle piattaforme.
Completerà il Centro un secondo intervento di ristrutturazione, per la realizzazione degli spazi da destinare all’attività di incubazione d’impresa e al co-working, con particolare riferimento alle tematiche dell’economia circolare e della Blue Economy, la cui gestione sarà in capo al Comune di Ravenna.
Anche questo ulteriore progetto, presentato dal Comune in collaborazione con l’Università di Bologna, si è aggiudicato un contributo regionale, del valore di oltre 421mila euro, partecipando al bando “Programma triennale delle attività produttive – sostegno allo sviluppo delle infrastrutture per la competitività del territorio”.