Arezzo, 2 aprile 2021 – Pubalgia, incubo degli atleti e, in particolare, dei calciatori. E’ un sintomo e si manifesta con dolore persistente nella regione inguino-pubica. La soluzione è complessa e richiede la collaborazione di un gruppo di specialisti. L’intervento chirurgico è l’anello di congiunzione tra la diagnosi e la riabilitazione e Sansepolcro è il posto adatto per essere curati.
“E’ una patologia che possiamo definire di nicchia – afferma Francesco di Marzo, Direttore della chirurgia di Sansepolcro. E’ la cosiddetta sports hernia, una lesione dei tessuti molli della regione inguinale spesso associata ad eccessiva richiesta funzionale. L’intervento chirurgico consiste nel rinforzo della parete addominale in corrispondenza del canale inguinale e si procede, ovviamente, con tecnica mini-invasiva. Se interveniamo su un solo lato l’intervento dura circa 45 minuti, se la patologia è bilaterale, il tempo è ovviamente doppio”.
Francesco Di Marzo è uno dei chirurghi italiani con la maggiore casistica laparoscopica e nei giorni scorsi i due interventi eseguiti a Sansepolcro sono stati trasmessi in streaming e sono stati l’occasione di approfondimento professionale per chirurghi e fisioterapisti.
“Gli interventi in laparoscopia sono stati eseguiti su due calciatori, entrambi dell’Italia settentrionale. Grazie ad una telecamera nell’ombelico, l’intervento è stato seguito da una ventina di operatori sanitari collegati on-line”.
Pratica e teoria in contemporanea: “durante le procedure chirurgiche abbiamo organizzato un confronto tra esperti nel quale mi hanno affiancato il prof. Giannicola Bisciotti, Direttore del Performance Department del Paris Saint-Germain e il dott. Alessio Auci Responsabile della UOSD Radiologia Interventistica del NOA a Marina di Massa. E’ stata un’importante occasione di confronto che ha evidenziato il ruolo dell’ospedale di Sansepolcro e della Asl Tse in questo ambito. Il nostro ospedale si candida a confermarsi punto di riferimento nazionale per l’inquadramento e la cura della pubalgia”.