Bologna, 20 novembre 2020 – Una donna di 60 anni, con una grave forma di fibrosi polmonare, poche settimane prima era stata convocata nel cuore della notte per vedere poi franare la sua possibilità a un passo dal trapianto per la inattesa positività al Covid-19. Un giovane di 43 anni, affetto da una grave forma di insufficienza respiratoria acuta per una malattia autoimmunitaria, con un peggioramento così repentino da rendere necessaria una assistenza con il sistema di ossigenazione extracorporea (ECMO).
Arriva la chiamata dal Centro Riferimento Trapianto che annuncia in successione la contemporanea disponibilità di due organi, uno a Monza e uno a Treviso. Un evento relativamente eccezionale. Quale dei due pazienti trapiantare?
Dare priorità al paziente in emergenza già attaccato ad un supporto extracorporeo da due settimane o privilegiare quello che già aveva visto saltare il proprio trapianto a pochi metri dal traguardo, per poi guarire dal virus e tornare con determinazione a riconquistare il proprio posto in lista?
La scelta è stata di operarli entrambi, contemporaneamente: gli organi non possono aspettare e nemmeno i pazienti devono aspettare. Così nella notte tra il 26 e 27 ottobre Il Policlinico di Sant’Orsola (IRCCS) decide di mettere in campo – come pochi centri trapianti in Italia o in Europa possono riuscire a fare – due equipe per il prelievo e due equipe si attrezzano per eseguire il trapianto: anestesisti, intensivisti, cardiochirurghi, perfusionisti, infermieri e tutta la macchina organizzativa del Centro Riferimento Trapianti.
In questo modo i chirurghi Piergiorgio Solli, direttore della Chirurgia Toracica Metropolitana e Giampiero Dolci responsabile percorso Trapianto del Polmone portano con successo a compimento contemporaneamente un doppio trapianto di polmone bilaterale. Nella stessa notte e sempre al Sant’Orsola la stessa storia si ripeteva solo a qualche padiglione di distanza, dove venivano eseguiti due trapianti di fegato in rapida successione.
I complimenti ai professionisti anche da parte di Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna. “Ogni giorno l’impegno del sistema sanitario nel fronteggiare l’epidemia va di pari passo con lo sforzo quotidiano di garantire il maggior numero possibile di tutte le altre prestazioni. Per questo dobbiamo continuare a essere riconoscenti ai professionisti e agli operatori sanitari per ciò che fanno. Ecco perché ritengo questo un risultato straordinario, un obiettivo ancora più importante perché raggiunto mentre stiamo affrontando una pandemia mondiale senza precedenti”.
“Questa operazione ha, infatti, un doppio valore, in entrambi i casi fondamentale. Il primo è quello sanitario, un passo in avanti che dimostra la qualità dell’organizzazione e delle competenze di questa struttura, già certificate dal recente riconoscimento a IRCCS. Il secondo mostra appunto questo impegno impagabile del nostro sistema sanitario nel portare avanti anche l’attività non-Covid, che resta imprescindibile per la tenuta delle nostre comunità. Ancora una volta, aiutiamo la nostra sanità, facendo ognuno la propria parte: rispettiamo le regole e le misure restrittive, per sconfiggere insieme il virus”.
Il trapianto di polmone, a differenza di quello di altri organi come fegato e rene, fatica a raggiungere numeri elevati principalmente per la fragilità intrinseca dell’organo polmone e la conseguente difficoltà di reperire un numero sufficiente di organi idonei. Si stima che solo un polmone su 4 o su 5 dei donatori disponibili, risulta alla fine utilizzabile per il trapianto. In Italia sono stati effettuati nel 2019 153 trapianti di Polmone all’anno. Non dovere rinunciare a nessuna donazione offre una opportunità in più ai tanti pazienti che sono in lista trapianto.
A questo scopo il gruppo Trapianti di polmone del Policlinico S. Orsola utilizza tutte le moderne tecniche di riperfusione degli organi (trapianto con supporto ECMO e tecniche di ricondizionamento) e di prelievo (anche pazienti in morte cardiaca); questa materia costituisce sia una metodologia per incrementare il numero delle donazioni idonee, per migliorare le performance cliniche, sia uno specifico campo di ricerca.
Il centro Trapianto dei Polmoni è attivo dal 2002, dopo una fase iniziale mostra numeri di attività crescenti. Da sempre è nel trapianto per ipertensione polmonare essendo il Policlinico di Sant’Orsola un centro di riferimento internazionale e dunque di eccellenza in questo campo.
Nel 2020, anno del Covid, sono stati eseguiti complessivamente 10 trapianti polmonari bilaterali raggiungendo così il numero massimo ti trapianti di polmone eseguiti al Policlinico (anno 2013) con l’obiettivo in proiezione di terminare il 2020 almeno con 11 trapianti.