Roma, 16 novembre 2020 – “Le cure intensive mirate a garantire la sopravvivenza nei neonati pretermine, a supportare la ventilazione, ad assicurare l’apporto nutrizionale nel modo più adeguato, a proteggere dalle infezioni, non bastano più: è un nostro preciso impegno proteggere anche la relazione madre-bambino e la genitorialità. Il ricovero in Terapia Intensiva Neonatale (TIN) comporta il rischio di separazione tra il genitore e il bambino, che è aumentato nell’emergenza Covid-19, per esigenze cautelative di contenimento del contagio. Dobbiamo sostenere il più possibile la cosiddetta “Zero separation”, cioè garantire la vicinanza genitori-neonato, anche nel difficile periodo che stiamo vivendo”.
Lo afferma il Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN), Fabio Mosca, in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità che come ogni anno si celebra il 17 novembre. La SIN, già all’inizio della pandemia, insieme a Vivere Onlus Coordinamento delle Associazioni dei Genitori, ha supportato i reparti di Terapia Intensiva Neonatale con indicazioni volte a mantenere l’apertura H24 e a non rinunciare al contatto pelle a pelle, indicando le nuove regole da seguire per prevenire l’infezione da Coronavirus, come ad esempio l’utilizzo di mascherine, la corretta igiene delle mani, il triage con controllo della temperatura e check-list sulle condizioni di salute di genitori e nucleo familiare, consentendo sempre l’ingresso di un solo genitore alla volta per evitare sovraffollamento.
In Italia nascono ogni anno oltre 30.000 prematuri (il 7% del totale), cioè bambini che vengono al mondo prima della 37a settimana di età gestazionale (Fonte CeDAP 2017), dato che non sembra essersi modificato significativamente ad eccezione delle gravide che hanno contratto il SARS-CoV-2, in cui la prematurità ha avuto un’impennata, con il 19.7% di nascite pretermine, come è emerso dal Registro nazionale Covid-19 istituito dalla Società Italiana di Neonatologia (dati al 27 luglio 2020).
Nel nostro Paese, nonostante gli importanti progressi compiuti negli ultimi anni, sostenuti con forza dalla SIN, che hanno portato all’apertura H24 di moltissime TIN e all’adozione di pratiche assistenziali come la Kangaroo Mother Care, il ruolo terapeutico del contatto con la famiglia fin dalle primissime epoche di vita non è ancora ottimale.
Tutte le ultime evidenze scientifiche documentano, invece, come la separazione precoce dal genitore costituisca uno stress per il bambino, con effetti negativi a breve e a lungo termine.
“Sostenere la vicinanza dei genitori al neonato significa riconoscerne il ruolo non di visitatori, ma di capacità curante. Con un coinvolgimento precoce della famiglia si rafforzano quelle connessioni emotive fondamentali per lo sviluppo neurocognitivo del bambino e si determinano effetti positivi sull’esito della salute neuro-comportamentale a distanza. Lo stabilirsi di un legame relazionale precoce favorisce, inoltre, l’accettazione delle difficoltà presenti nel figlio ricoverato e contribuisce a creare le basi per accrescere la fiducia nelle proprie capacità genitoriali – spiega Mosca – Il contatto pelle-a-pelle e l’allattamento al seno sono momenti essenziali per promuovere un sano sviluppo del neonato. Per questo ogni bambino ha il diritto di beneficiare sempre della presenza dei genitori”.
La “Zero separation”, campagna promossa da EFCNI European Foundation for the Care of Newborn Infants e supportata dalla SIN e da tante altre società scientifiche e associazioni in tutto il mondo, durante l’emergenza Covid-19,dovrebbe diventare l’approccio principale nei primi momenti di vita tra madre e neonato ed essere mantenuta e difesa all’interno delle strutture ospedaliere.
“In questo periodo di emergenza sanitaria lo sforzo deve essere teso a bilanciare la prevenzione e il contenimento della possibile infezione da Covid-19 con le esigenze assistenziali del neonato, garantendo il diritto di avere i genitori accanto e quello dei genitori di essere vicini al loro figlio. Questo è riconosciuto dalla Carta dei Diritti del Bambino nato Prematuro, riconosciuta dal Senato Italiano nel dicembre del 2010, che sottolinea che l’accesso al reparto, garantito ai genitori 24 ore su 24, è un aspetto ineludibile dell’assistenza al nato pretermine”, conclude il Presidente della SIN.
Il convegno sui progetti della SIN e la traduzione degli “Standards of care”, per uniformare le cure in Terapia Intensiva Neonatale
Per celebrare la Giornata Mondiale della Prematurità, la Società Italiana di Neonatologia ha organizzato un convegno dal titolo “I progetti della SIN avanzano”, un momento di incontro e confronto che si svolgerà in modalità live streaming il 16 novembre.
Il convegno sarà l’occasione per presentare la versione italiana, realizzata dalla Società Italiana di Neonatologia (SIN), in collaborazione con Vivere Onlus, degli “Standards of Care”dell’EFCNI European Foundation for the Care of Newborn Infants, che nascono con l’obiettivo di mettere a disposizione delle neonatologie di tutta Europa strumenti condivisi per migliorare la cura e l’assistenza dei bambini nati prematuri o affetti da altre gravi patologie. Il progetto riunisce circa 220 professionisti, rappresentanti dei genitori e specialisti del settore medico-scientifico provenienti da più di 30 paesi.
L’obiettivo di ridurre le differenze nelle cure nelle varie aree del Paese, uniformandole tra le nostre diverse Terapie Intensive Neonatali, ha spinto la SIN, con Vivere Onlus, a curarne la traduzione in lingua italiana. La traduzione renderà gli Standards facilmente accessibili a tutti, garantendone l’applicazione nel minor tempo possibile, per una sempre migliore assistenza e garanzia di uguale trattamento, sia a livello nazionale che europeo.
Nel corso del convegno saranno illustrate anche tutte le altre attività che la SIN sta portando avanti sulle problematiche che la nascita prematura comporta e non solo, tra cui: il “Libro Rosso”, per definire gli standard organizzativi e assistenziali a tutela dei neonati prematuri, il “Libro Bianco”, con l’obiettivo di fotografare l’organizzazione dell’assistenza neonatologica in Italia, il “Libro Bianco della Ricerca Neonatologica in Italia”, che ha raccolto il grande lavoro dei ricercatori della SIN sulla salute dei neonati. Saranno poi presentate le “Survey della SIN”, un importante strumento conoscitivo della realtà neonatologica italiana e verrà anche affrontato il delicato problema della sicurezza e qualità delle cure con lo stato di avanzamento delle nuove “Linee guida sulle infezioni neonatali”.