Roma, 30 ottobre 2020 – L’emergenza per la nuova ondata di contagio da Covid-19 continua a portare in superficie carenze e mancata programmazione in ambito sanitario.
“La lettera inviata nei giorni scorsi dall’associazione ADI Famiglie italiane alla Regione Lazio ha contenuti drammatici. Si tratta di famiglie che necessitano di assistenza domiciliare infermieristica per un loro caro e che si trovano private di questo diritto perché il servizio è ormai assolutamente carente” dichiara il Segretario Nazionale della UGL Sanità Gianluca Giuliano.
“Il problema – prosegue il sindacalista – era già esploso con forza nello scorso inverno con il primo propagarsi del Virus ma la Regione Lazio non è stata in grado di mettere in campo le adeguate misure affinché questa problematica non si accentuasse. La mancata programmazione ha causato una diminuzione considerevole del numero dei professionisti impiegati per questo servizio lasciando di fatto malati ad alta complessità senza assistenza presso i loro domicili, con tutte le immaginabili ripercussioni per loro e per le famiglie”.
“La causa sta nella mancanza di garanzie contrattuali che li ha visti sempre impiegati con contratti a tempo o lavoro precario che non ne garantivano diritti e tutele – spiega Giuliano – Abbiamo assistito così, vista la grande richiesta, a un travaso verso strutture sanitarie che offrivano migliori condizioni lavorative. Il precariato crea drammi, nei lavoratori e in chi deve usufruire dei loro servizi. Questa terribile vicenda ne è la testimonianza diretta”.
Per garantire l’assistenza ai malati domiciliari e dare respiro alle loro famiglie la UGL Sanità propone un piano di forte impatto. “Chiediamo immediatamente assunzioni a tempo indeterminato di personale infermieristico, attingendo ulteriormente alla graduatoria del concorso del Sant’Andrea. Questa è l’unica strada percorribile per garantire le cure adeguate ai cittadini coinvolti”, conclude Giuliano.