Genova, 7 ottobre 2020 – “Una delle difficoltà per la messa in atto di trattamenti immunoterapici efficaci è rappresentata dal fatto che le cellule del Neuroblastoma possono sfuggire alla sorveglianza del sistema immunitario grazie alla capacità di inibirne le ‘sentinelle’ – spiega il dott. Mirco Ponzoni, Direttore del Laboratorio di Medicina Sperimentale dell’Istituto G. Gaslini di Genova e coordinatore del Progetto – Per questo ci stiamo concentrando su una proteina (B7-H3) che è abbondantemente espressa dalle cellule tumorali e non su quelle sane. Questa caratteristica la rende un bersaglio perfetto da “colpire” in modo sicuro, provocando la “morte” delle cellule maligne, senza danni per le cellule sane, attraverso un anticorpo monoclonale che negli USA ha già dato risultati molto promettenti”.
L’obiettivo a medio termine è sviluppare una nuova generazione di farmaci immunoterapici anti-tumorali più efficaci e meno tossici. Ciò migliorerà notevolmente la prognosi dei piccoli affetti da Neuroblastoma ad alto rischio, già colpiti da recidive o sui quali la chemioterapia non ha alcun effetto. Per questi bambini al momento non esistono cure efficaci e le speranze di guarigione sono praticamente nulle.
Il COVID purtroppo ha influito pesantemente sui programmi di ricerca della Fondazione ed è necessario ripartire al più presto per recuperare il tempo perso e non vanificare i risultati sin qui ottenuti.
C’è tempo fino al 29 gennaio per sostenere il nuovo progetto di Crowdfunding della Fondazione Neuroblastoma sul portale “ForFunding” di Intesa San Paolo. Dopo il successo della raccolta fondi avviata del 2019, che raccolse oltre 30.000,00 €, la Fondazione NB da oggi è online con una nuova e innovativa proposta di Immunoterapia per il Neuroblastoma ad alto rischio: attualmente solo il 30-35% dei bimbi affetti da questa patologia sopravvive a 5 anni dalla diagnosi.