Covid-19, riduzione durata quarantena in Francia. La posizione degli Infettivologi italiani

Prof. Marcello Tavio, Presidente SIMIT: “Gli eventuali casi di infezione degli asintomatici che uscirebbero dalla mini-quarantena di 7 giorni potrebbero essere ancora contagiosi”

Prof. Marcello Tavio

Roma, 28 settembre 2020 – La SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali interviene sulla recente presa di posizione delle autorità sanitarie francesi di voler ridurre la quarantena dei soggetti esposti a caso di Covid da 14 a 7 giorni.

“Questa disposizione potrebbe anche aggravare la situazione epidemiologica transalpina – sottolinea Marcello Tavio, Presidente SIMIT – Proviamo a spiegare il perché. La durata della quarantena dipende dal tempo di incubazione e non dalla durata dell’infettività. Gli eventuali casi di infezione asintomatici che uscirebbero dalla mini-quarantena di 7 giorni potrebbero essere ancora contagiosi, invece una quarantena di 14 giorni, che includa i primi giorni di incubazione e gli eventuali giorni successivi di isolamento, rappresenta il compromesso ideale fra tempo di incubazione e periodo di infettività”.

Prof. Emanuele Nicastri

“La SIMIT richiede con forza che siano invece considerati i criteri OMS per la sospensione dell’isolamento dei casi Covid guariti o asintomatici” aggiunge Tavio.

“Nei casi Covid guariti o asintomatici dovrebbe essere eliminato l’obbligo del doppio tampone per il ritorno alla vita di comunità, in famiglia o al lavoro – evidenzia il prof. Emanuele Nicastri, direttore della divisione Malattie infettive dello Spallanzani – Questa semplice misura, universalmente accettata, permetterebbe di alleggerire notevolmente il carico di lavoro dei laboratori, dei medici ed infermieri del territorio e delle strutture ospedaliere, e di risparmiare sofferenze per le persone inutilmente isolate per settimane a domicilio o in ospedale”.

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