Roma, 25 settembre 2020 – Metti in moto i tuoi sogni e fa che diventino realtà: è questo il leitmotiv della Giornata Mondiale dei sogni, celebrata ogni anno il 25 settembre. Per il 2020 l’esortazione è a sognare per un nuovo mondo: “New dreams for a new world”, ma qual è il significato di questi viaggi notturni che la nostra mente compie indisturbata?
“Freud sosteneva che il sogno derivasse da desideri repressi o traumi rimossi. La visione attuale – spiega il prof. Piero Barbanti, docente di Neurologia presso l’Università Telematica San Raffaele e Direttore dell’Unità per la Cura e la Ricerca su Cefalee e Dolore dell’IRCCS San Raffaele di Roma – è che il sogno rappresenti piuttosto uno strumento: per rivivere situazioni emozionali importanti ed ingombranti del passato allo scopo di gestirle meglio e da ciò deriverebbero i sogni ricorrenti, quasi come tentativo di ‘annacquarle’ progressivamente; per liberarsi da una situazione emotiva causa di paure alla quale – per ‘realpolitik’ – non abbiamo permesso di esprimersi nella vita quotidiana pur avendola intravista di sfuggita”.
Quindi i sogni hanno un legame forte con ciò che ci accade nella vita reale?
I sogni pescano nella quotidianità. Nella 1° parte della notte i sogni pescano nelle esperienze di vita recenti mentre nella 2° parte della notte si ispirano a vicende del passato. Il contenuto del sogno è affascinante ed enigmatico e ancora si discute sulla sua origine. Dal punto di vista del contenuto nel 30% dei casi si riferisce alla pura quotidianità, nel 50% alla quotidianità con qualche elemento atipico, nel 30% presenta alcuni elementi bizzarri e nel 5% manifesta molti elementi bizzarri.
Tutti i sogni sono visivi, molti anche uditivi, rarissimi invece quelli gustativi, olfattivi o tattili. Possiamo a volte incorporare nel sonno elementi contingenti e reali, come il suono della sveglia o uno stimolo, come quello di urinare ad esempio.
Inoltre, si rileva un’influenza da parte delle variazioni dell’attività geomagnetica della terra: quando si abbassa a causa del cosiddetto vento lunare che porta un eccesso di particelle elettriche verso la terra possono aumentare i sogni bizzarri, tramite un aumento della produzione della melatonina.
C’è chi dice di non ricordarli mai, è possibile non sognare?
Tutti sogniamo. Ricordare o meno il sogno dipende dalla fase del sonno in cui ci risvegliamo. Se ci svegliamo durante la fase del sonno REM ricorderemo il sogno. Altrimenti no. È stato stimato che un risveglio che avvenga nel sonno non REM a più di 8 minuti dalla fine dell’ultimo ciclo REM non viene ricordato. Pertanto, quelli che credono di non sognare si svegliano in realtà regolarmente nel momento sbagliato.
I cibi possono influenzare i sogni?
I carboidrati assunti di sera faciliterebbero (tramite il triptofano) sogni sereni, mentre è noto che cibi piccanti potrebbero indurre incubi.
E i film?
E interessante notare che fino al 1950 meno del 25-30% dei soggetti sognava a colori. Da allora, da quando i film al cinema sono diventati a colori, la quasi totalità dei soggetti sogna a colori, fatta eccezione per qualche paziente ultra-anziano. Eppure, si potrebbe dire, la vita è a colori da sempre e se da lì attingiamo i sogni dovrebbero essere da sempre a colori. Ma evidentemente le emozioni che si concentrano nella visione di film ecc sono molto maggiori, più profonde e suggestive e creano un patrimonio anche di immagini su cui poi ricama il sogno.
È possibile per due persone fare lo stesso sogno?
Studi dimostrano che persone diverse possono fare gli stessi sogni. Il dato è singolare: accade tra amici del cuore, partner e parenti nel 15% delle persone e la condivisione dello stesso sogno avviene almeno una volta a settimana nel 21% dei casi e nel 28%, 2-3 volte al mese. Si tratta più spesso di donne, estroverse, giovani, con tratti ansiosi, creative, soggette a incubi. È espressione di come la sintonia di vita e di visioni si rifletta anche in una analoga ispirazione notturna.