Roma, 9 giugno 2020 – “L’Emendamento al Decreto Rilancio n. 3.4 a firma Frassinetti, Bucalo, Mollicone, Trancassini, Rampelli, Lucaselli, sulla formazione specialistica dei Medici deve essere immediatamente ritirato”. A spedire al mittente la proposta degli esponenti di Fratelli d’Italia è l’AAROI-EMAC, il Sindacato dei Medici Anestesisti Rianimatori e dell’Emergenza-Urgenza, che considera irricevibile quanto scritto nero su bianco in uno degli innumerevoli emendamenti al Decreto.
“Si tratta di un testo superficiale – spiega Alessandro Vergallo, Presidente AAROI-EMAC – che apre le porte, anche per la sua genericità, a scenari inaccettabili in cui i Medici in Formazione dovrebbero “svolgere la loro attività, anche quella di guardia, senza necessariamente la presenza fisica del loro tutor, che deve restare sempre e in ogni caso reperibile per ogni necessità o altra richiesta dello specializzando”.
L’AAROI-EMAC, da decenni, lancia inascoltati allarmi sulla carenza di Medici specialisti – sottolinea Vergallo – ma non per questo siamo mai stati disposti, né tantomeno lo siamo in questo momento, ad accettare espedienti legislativi che inneschino cortocircuiti pericolosi tanto per i nostri Colleghi Specializzandi quanto, soprattutto, per le cure particolarmente preziose che prestiamo al servizio dei Cittadini, come chiunque ha potuto constatare durante la pandemia Covid-19.
“La nostra proposta – univocamente e ufficialmente condivisa dal mondo di riferimento accademico e scientifico della nostra Organizzazione Sindacale – è del tutto differente, e si basa sull’assunzione automatica come Dipendenti Pubblici, in un’apposita sezione contrattuale della Dirigenza Sanitaria Ospedaliera da istituirsi urgentemente ad hoc, di tutti i Colleghi Specializzandi del penultimo e dell’ultimo anno di corso, da affiancarsi e non da sostituirsi agli Specialisti secondo criteri di sicurezza ben definiti”.
“Questa – afferma il Presidente AAROI-EMAC – è l’unica soluzione per poter proseguire e completare efficacemente un percorso di inquadramento lavorativo dei Medici in formazione specialistica già timidamente tracciato sin dall’emanazione del “Decreto Calabria”, la cui applicazione però è stata finora del tutto insufficiente a colmare le carenze di personale medico, come hanno anche dimostrato le frettolose corse ai ripari nelle fasi più drammatiche dell’Emergenza Covid-19 costituite da ultimo dal Decreto 9 Marzo 2020, anch’esse tuttavia rivelatesi, di fatto, poco più che un buco nell’acqua proprio per le caratteristiche volontaristiche di reclutamento al lavoro alla base dei provvedimenti normativi suddetti”.
“È ora – conclude Vergallo – che il Parlamento intero si svegli dal torpore che in tanti anni non siamo riusciti a scalfire e ci ascolti adesso,dando immediato seguito legislativo a questa nostra proposta, altrimenti il potenziamento dei posti letto nelle Rianimazioni e nelle Unità di terapia Sub-intensiva di cui al “Decreto Rilancio” si tradurrà nell’ennesimo irresponsabile lancio al buio e nel vuoto di un Sistema Ospedaliero che ha retto egregiamente lo tsunami pandemico solo grazie alla nostra professionalità e alla nostra abnegazione, che – a buona memoria di tutti – hanno permesso di salvare migliaia di vite”.