Roma, 5 giugno 2020 – Si sono da poco conclusi gli Stati Generali convocati dalla Rete delle Professioni Tecniche (RTP) e dal Comitato Unitario delle Professioni (CUP). La manifestazione, trasmessa online su tutti i canali social dei 22 ordini professionali aderenti, ha visto tra i suoi protagonisti anche Nausicaa Orlandi, Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici (FNCF), intervenuta per dar voce alle proteste di professionisti sanitari Chimici e Fisici che sono stati e sono tuttora in prima linea nella gestione dell’emergenza nelle strutture sanitarie così come nel mondo produttivo.
“La Federazione rappresenta tutti i Chimici e Fisici italiani che sono forza viva per il Paese e risorsa che contribuisce alla sua crescita. Sono un pilastro fondamentale del sistema Paese proprio perché in questo particolare periodo di emergenza sanitaria stanno svolgendo un ruolo strategico grazie alle loro specifiche competenze. Sono attivi non solo all’interno delle strutture sanitarie, ma anche in molti altri ambiti. Chimici e Fisici operano costantemente per garantire la salute e sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, la salvaguardia dell’ambiente, la sicurezza alimentare, la formulazione di prodotti chimici, gestione rifiuti e la gestione della sanificazione. Va inoltre sottolineato il ruolo importante nell’ambito analitico dei Chimici professionisti, oggi impegnati anche nei controlli sierologici e nella marcatura di prodotti e dispositivi”.
“Chiediamo al Governo di tenere conto del contributo dei Chimici e dei Fisici, riconoscendo il loro ruolo di professionisti sanitari nell’emergenza della conversione di questo Decreto-legge e dunque nell’articolato normativo specifico per i professionisti sanitari – continua la Presidente Orlandi – Richiamiamo l’attenzione alle difficoltà lavorative e alla crisi economica che coinvolge anche i nostri iscritti, in particolare i liberi professionisti. Per questo ribadiamo la nostra richiesta di attuare al più presto degli interventi di sostegno economico per tutti i Chimici e Fisici riconoscendo la loro funzione professionale, economica e sociale a supporto del tessuto produttivo e dei cittadini”.
Nei mesi scorsi la FNCF, insieme agli altri Ordini professionali della RTP-CUP, è stata costantemente impegnata in numerosi tavoli di confronto con il Governo per proporre una serie di emendamenti che tenessero conto delle esigenze e delle diverse situazioni dei professionisti iscritti agli ordini professionali e del loro specifico ambito e settore lavorativo. Tuttavia, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto-legge “Rilancio”, molte delle tutele attese dai professionisti, come i bonus da 600 euro o i contributi a fondo perduto, non sono state prese in considerazione.
I 10 punti del Manifesto delle professioni per la rinascita dell’Italia
Durante la diretta, è stato presentato il Manifesto per la ripartenza, un documento che serve a ricordare al Paese, e soprattutto al Governo, il ruolo sussidiario che le Professioni oggi esercitano, un ruolo che intendono valorizzare ancora di più in un momento di incertezza come quello della cosiddetta Fase 2.
Nel Manifesto sono indicati 10 suggerimenti e sollecitazioni che riguardano il campo sanitario, tecnico ed economico. Uno dei punti caldi del Manifesto riguarda l’applicazione del principio di sussidiarietà. Sussidiarietà e competenza infatti possono essere le chiavi di volta di un disegno riformatore, volto alla semplificazione e sostenuto dalle professioni in molteplici ambiti come ad esempio quello del mercato del lavoro, del mercato immobiliare, dell’accesso al credito, del diritto societario, del sistema fiscale e delle procedure autorizzative e di controllo legate alla sicurezza sul lavoro, alle pratiche ambientali, all’urbanistica e all’edilizia, ma anche con funzioni nell’ambito dell’apparato della giustizia, della sanità, ampliando le funzioni dei consulenti tecnici.
Un altro punto preso in esame nel documento riguarda il diritto alla salute, alla prevenzione ed alla sicurezza delle cure. L’emergenza in corso dimostra la necessità di ripensare tutto il funzionamento del SSN e delle Autonomie locali per quanto riguarda Sanità e Sociale.
Ne consegue che è necessario adeguare il ruolo delle professioni sanitarie e sociali con una programmazione idonea degli accessi universitari e appropriati percorsi formativi di specializzazione di tutti i professionisti sanitari medica e non medica, rivedere il modello per prestazioni sanitarie forti delle competenze dei professionisti, rafforzare il sistema delle cure primarie e territoriali adottando un approccio socio-sanitario integrato, coordinato e comprensivo.
La richiesta è quindi quella di intervenire sull’organizzazione delle funzioni, attribuendo ai professionisti sanitari e sociali specificità professionali e garantendo loro, finalmente, un adeguato quadro normativo ed economico, con equo compenso. È necessario inoltre garantire a tutti i professionisti sanitari di area non medica opportunità di formazione specialistica e di inserimento nel mondo del lavoro.
Fondamentale inoltre garantire parità di accesso dei professionisti alle misure di incentivo al lavoro e di sostegno nella fase di emergenza. Da tempo è stata riconosciuta l’equiparazione dei liberi professionisti alle PMI (non da ultimo, dalla legge 81/2017), tuttavia continua una difformità di trattamento tra professionisti e imprese e, ora, tra categorie differenti di professionisti. L’impegno dei Professionisti è volto a eliminare questa differenza garantendo un principio di eguaglianza delle opportunità che finora non è mai stato messo in pratica.
Nel documento, emergono altre richieste fondamentali come la realizzazione di un piano credibile di semplificazione normativa, la riduzione della pressione fiscale, il rafforzamento delle misure in materia di politiche di investimento, programmi industriali sostenibili e innovazione; l’avviamento di un Green New Deal per progettare opere innovative e sostenibili e di un piano di catalogazione dei patrimoni ambientali e culturali del Paese; la valorizzazione e tutela del patrimonio ambientale, artistico e culturale, e infine, la capacità di garantire affidabilità e sicurezza nel settore ICT, delle informazioni e delle telecomunicazioni.
Il Manifesto delle professioni per la rinascita dell’Italia vuole essere di supporto al Governo che è chiamato a garantire a tutti i suoi cittadini diritto di lavoro, diritto di salute e di giustizia. Le professioni sono pronte a dare il loro contributo, ad intervenire in tavoli tecnici e normativi per lo sviluppo del Paese.