Autopsie, i medici legali si organizzano in autonomia per lavorare in sicurezza

Milano, 4 giugno 2020 – La sospensione delle autopsie dall’inizio dell’emergenza Covid-19 ha comportato due gravi conseguenze: in primis, l’impossibilità di acquisire importanti rilievi anatomo-patologici che potrebbero risultare fondamentali nella ricerca contro il Coronavirus. In secondo luogo, questa interruzione limita in modo importante una delle fonti d’indagine privilegiata per la raccolta di prove in crimini che riguardano diritti inviolabili del cittadino, tra cui quelle connesse ad eventuali inadempienze con conseguenze mortali nella gestione della pandemia.

A denunciare questa pericolosa mancanza sono stati i medici legali italiani, rappresentati da SIMLA, Società Italiana di Medicina Legale e della Assicurazioni. Già ad inizio aprile la Società aveva scritto una lettera ai Ministri della Salute, della Giustizia e degli Affari Regionali e le Autonomie in cui veniva dichiarata la mancanza di sale autoptiche sicure e dotate dei requisiti BSL3. Ma dalle istituzioni le risposte tardano ad arrivare. Da allora la politica, infatti, non si è ancora espressa per pianificare soluzioni per le autopsie, che ancora oggi in troppi casi, non possono essere svolte in sicurezza.

“È dal 4 aprile scorso che invitiamo le Autorità competenti a fare adottare, con carattere di urgenza, gli adempimenti necessari al fine di procedere all’adeguamento delle sale settorie di tutto il territorio nazionale – tramite la lettera firmata dal prof. Riccardo Zoja e del Dott. Lucio Di Mauro, rispettivamente il Presidente e il Segretario di SIMLA – ovvero provvedere all’adattamento di almeno una sala settoria per ogni Comune capoluogo di provincia che abbia i requisiti tecnici minimi”.

Comunque, se ai primi di aprile 2020 le sale settorie di categoria BSL3 in Italia potevano contarsi sulle dita di una sola mano (tra cui quelle attrezzate dell’Ospedale Sacco di Milano, dello Spallanzani di Roma, del Cotugno di Napoli, del Gemelli di Roma, del PO Sant’Andrea di Vercelli, dell’Ospedale Bellaria di Bologna, Ospedale sant’Angelo di Mestre), in poco meno di 60 giorni, queste sono aumentate significativamente di numero.

Grazie alla tenacia di alcuni medici legali e alla disponibilità e lungimiranza di talune direzioni strategiche aziendali ospedaliere ed amministrazioni comunali, oggi è possibile effettuare autopsie in sale anatomiche dedicate anche alla medicina legale a norma nelle seguenti città: Ancona, Milano, Firenze, Avellino, Caserta, Verona, Santorso, Bassano, Parma, Vicenza, Napoli (Giugliano) mentre a Torino a Bari e a Padova sono in via di approntamento.

SIMLA continuerà nei suo sforzi perché almeno ogni provincia italiana sia dotata di una sala anatomica atta all’esecuzione di autopsie a scopo medico-legale.

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