Gelli (Pd): “Dobbiamo favorire il ricambio generazionale per garantire un futuro al nostro SSN”

Federico-Gelli

On. Federico Gelli – Deputato e Responsabile Sanità del Pd

Roma, 18 giugno 2015 – “Dopo anni di tagli, blocco del turn over e aumento del precariato chiediamo al Governo di favorire il ricambio generazionale nella sanità perché i medici, gli infermieri e tutti gli operatori sono il vero patrimonio del nostro sistema sanitario pubblico”. Lo ha detto Federico Gelli, Deputato e Responsabile Sanità del Pd durante il suo intervento alla Camera in merito alla mozione, promossa dal Partito Democratico e approvata a larga maggioranza dall’aula, che impegna il Governo a rivedere i vincoli imposti per la gestione del personale del Sistema Sanitario Nazionale.

“Non dobbiamo guardare alla sanità solo come fonte di spesa – ha aggiunto – ma come ad una risorsa importante per il futuro del nostro paese. Giusto tagliare gli sprechi, razionalizzare il sistema, ma tutto questo deve essere fatto in favore di una maggiore sostenibilità ed efficienza. Soprattutto bisogna guardare con occhi diversi al personale sanitario, oltre 700 mila persone che ogni giorno sono chiamate ad assicurare i livelli essenziali di assistenza e garantire il diritto alla salute in condizioni sempre più difficili. Oltre il 36% dei medici ha più di 55 anni e il 30% degli infermieri ha più di 50 anni, con un incremento dei carichi di lavoro e dei turni straordinari di lavoro del personale. Questo Governo e la sua maggioranza hanno già dato segnali importanti per cambiare in meglio il nostro sistema sanitario. È stata introdotta l’impossibilità da parte dei presidenti delle regioni di fare i commissari nei piani di rientro; con il decreto Madia attualmente in discussione, abbiamo messo fuori la politica nella scelta dei manager con l’istituzione dell’albo nazionale dei direttori generali. Ora è giunto il momento – ha proseguito Gelli – di dare una risposta concreta anche sul fronte del lavoro perché il precariato non può essere una risposta definitiva e non deve essere utilizzabile in settori sanitari molto delicati (emergenza urgenza, terapia intensiva, centri trapianti ecc). Per questo motivo il Governo deve rimuovere gli elementi che creano difficoltà nelle assunzioni a tempo indeterminato, favorire una distinta area negoziale per i dirigenti sanitari che rappresentano l’80% di tutta la dirigenza pubblica, inserire la mobilità regionale, sbloccare il turn over nelle regioni con i conti a posto e sostenere un corretto processo formativo. In questo modo – ha concluso il parlamentare democratico – possiamo dare un forte segnale di attenzione e di valorizzazione a tutti coloro che operano nella nostra sanità”.

fonte: ufficio stampa

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