Roma, 5 maggio 2020 – “Ogni giorno, mediamente, facciamo tra i 160 e i 200 tamponi in modalità ‘drive in’. Poi ci sono quelli a domicilio, che cambiano a seconda delle segnalazioni che ci arrivano. Il livello di positività riscontrato è del 10 per cento”. Lo ha spiegato il direttore del Servizio igiene e sanità pubblica (Sisp) dell’Asl Roma 1, Enrico Di Rosa, in un colloquio con l’agenzia Dire.
I tamponi in modalità ‘drive in’ si svolgono ogni giorno all’aperto nel Comprensorio del Santa Maria della Pietà. “È una produttività adeguata, che vedrà un rafforzamento grazie anche alla collaborazione con le Unità di intervento territoriali (Uscar, ndr) composte da medici e infermieri che svolgono sorveglianza attiva sulle case di riposo, sulle RSA e sui pazienti a domicilio”, ha aggiunto Di Rosa.
Una delle criticità segnalate ad aprile dal direttore del Sisp era la mancanza di tempestività nell’effettuare il tampone dal momento in cui arrivava la segnalazione. “Siamo migliorati in queste settimane, ma il nostro obiettivo è arrivare a effettuare il tampone entro le 48 ore dai primi sintomi”.
Nel Lazio il trend registrato è dello 0,5 per cento, uno dei più bassi dall’inizio dell’emergenza. “I nuovi contagi sono pochi, ma non sono azzerati. È bene sottolinearlo – ha continuato Di Rosa – Non mi riferisco soltanto alle comunità religiose o alle case di riposo. Stiamo riscontrando positività in soggetti asintomatici o paucisintomatici di nuclei familiari. Quindi bisogna mantenere un livello di attenzione elevato e continuare a effettuare tamponi in tempi rapidi, per poter isolare le persone”.
I virologi sono divisi sull’inizio della fase 2. C’è chi avrebbe preferito attendere ancora prima di eliminare il lockdown. “La situazione epidemiologica a Roma e nel Lazio è tra le più basse e in queste settimane sono state fatte scelte ponderate e sostenibili – ha spiegato Di Rosa – Certo è inevitabile aspettare di vedere che dati avremo alla fine della prossima settimana per capire l’evoluzione. Mi interessano anche i dati sui test sierologici alle prime 300mila persone, saranno utili a comprendere la direzione da prendere”.
Intanto nella Capitale le persone hanno ripreso ad affollare le strade, i parchi, i mezzi di trasporto. “I romani finora hanno dimostrato un livello di maturità e attenzione non indifferente e credo continueranno su questa strada – ha concluso Di Rosa – L’importante è porre in essere tutte le precauzioni previste: mascherine, distanziamento, smart working. Solo così potremo avere in tempi brevi un numero veramente limitato di casi. Ma non dovremo mollare neanche allora, perché dovremo convivere con l’idea del virus per diversi mesi. Per intenderci: non torneremo a stringerci la mano”.