Coronavirus, UGL: “Dispositivi ancora insufficienti o inadeguati, pronti a tutelare operatori Sanità”

Roma, 17 marzo 2020 – L’UGL Sanità chiede “che vengano realmente varati provvedimenti urgenti e mirati a tutela di tutti gli operatori della sanità italiana che dal primo giorno sono impegnati a fronteggiare, su tutto il territorio nazionale, l’emergenza della diffusione del virus Covid-19. Sono donne e uomini a non avere un attimo di respiro nell’assistenza ai contagiati. 1.900 è il numero di medici e infermieri che hanno contratto, per assenza delle dovute precauzioni, il virus lavorando senza sosta nei vari presidi. Un numero destinato drammaticamente a aumentare in maniera esponenziale se non si porrà immediato rimedio”. Così Gianluca Giuliano, segretario nazionale UGL Sanità.

Dott. Gianluca Giuliano

“Si sbandierano manovre, si usano parole rassicuranti ma la guerra la continuano a combattere in prima linea gli operatori. Non c’è nessun dato – dice ancora Gianluca Giuliano – che ci consegni, a oggi, un po’ di ottimismo. Da più parti operatori della Sanità, che non hanno lesinato dedizione e impegno, mettendo la propria vita avanti a qualunque interesse, lamentano l’inadeguatezza di mezzi di protezione consoni a una emergenza come questa. Scarseggiano o mancano camici, guanti e mascherine. Queste ultime spesso sono distribuite nonostante non siano idonee alla loro attività, mentre quelle a norma, che potrebbero essere utilizzate, sono ferme dopo l’inopinato blocco alle frontiere”.

“Perché si continuano mandare allo sbaraglio i lavoratori non capendo che la loro protezione è il primo strumento per assicurare a tanti cittadini contagiati adeguata assistenza? L’UGL Sanità non si limiterà più ai soli accorati appelli alle più alte istituzioni dello Stato. Siamo pronti a intraprendere qualunque iniziativa di tutela che serva a mettere in sicurezza, nel più breve tempo possibile, tutti gli eroici operatori della sanità impegnati in prima linea”, conclude Giuliano.

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