Roma, 4 marzo 2020 – “Quanto accaduto al pronto soccorso dell’Ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli è inaccettabile. Non possiamo non constatare che non è la prima volta che negli ospedali italiani si verificano atti di aggressione e di violenza. Episodi che si sono purtroppo moltiplicati negli ultimi mesi. Nessun dolore, anche se forte per la perdita di una giovane vita, può né deve giustificare la distruzione di un luogo ‘sacro’, nel quale gli operatori sanitari sono al lavoro per garantire salute”. Lo afferma Paolo De Paolis, presidente della Società Italiana di Chirurgia.
Tre episodi di violenza al giorno contro medici e infermieri, 1.200 casi denunciati di cui 456 in Pronto soccorso, 400 in corsia e 320 negli ambulatori. Questo il bollettino dell’Inail nell’ultimo report 2018, in via di aggiornamento.
“Le aggressioni in corsia nei confronti di medici, personale infermieristico e delle strutture dove questi operano sono in aumento. Tra gli addetti ai lavori c’è preoccupazione e timore. Un clima pesante alimentato da una sorta di cultura del sospetto che si è consolidata nel corso degli anni. Si è ribaltato di fatto il paradigma del medico al servizio del paziente e sono state gettate pesanti ombre sulla buonafede e la professionalità di tutta la categoria”.