Assisi, 10 febbraio 2020 – Oggi si celebra la Giornata Mondiale per l’Epilessia e anche quest’anno l’Istituto Serafico di Assisi aderisce all’iniziativa illuminandosi di viola e, insieme alla Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE), ha organizzato il convegno “Autismo ed epilessia: due facce della stessa medaglia?” con l’obiettivo di mettere in luce i punti di contatto tra queste due patologie per migliorarne la comprensione, la gestione e approfondirne gli aspetti clinici e farmacologici utili ad effettuare ulteriori protocolli di ricerca e orientare le scelte terapeutiche.
Inoltre, per promuovere una maggiore e corretta conoscenza dell’epilessia e abbattere i pregiudizi ad essa legati, il Serafico lancia un quaderno informativo sulle principali tematiche inerenti l’epilessia e le sue implicazioni, in particolare nel paziente con disabilità, redatto con il supporto degli specialisti del Centro di Ricerca InVita in collaborazione con il dott. Domenico Frondizi, Responsabile del Servizio di Neurofisiopatologia dell’Azienda Ospedaliera di Terni, Consigliere regionale per l’Umbria della Lega Italiana Contro l’Epilessia e consulente neurologo del Serafico.
L’epilessia è caratterizzata dall’insorgenza di manifestazioni cliniche anomale (le cosiddette crisi), cioè di eventi improvvisi motori (convulsioni), sensitivi e psichici che possono o meno comportare un’alterazione dello stato di coscienza. L’etimologia della parola epilessia deriva infatti dal verbo greco e′πιλαµβa′νειν (epilambanein), che significa “essere sopraffatti, colti di sorpresa”.
Si tratta di una tra le più frequenti patologie neurologiche che a livello globale colpisce circa 65 milioni di persone, tanto da essere riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come malattia ‘sociale’, ma è probabile che la sua frequenza sia sottostimata, perché spesso tenuta nascosta per motivi psicologici e sociali.
L’epilessia interessa circa 1 persona su 100 e in Italia colpisce tra le 500mila e le 600mila persone, con più di 36mila nuovi casi accertati ogni anno, il cui picco si registra nell’infanzia. I dati umbri sono in linea con quelli nazionali.
Esistono molti tipi di epilessia, difatti è più corretto parlare di epilessie, le cui cause possono essere genetiche, strutturali (cioè secondarie ad una lesione cerebrale come un trauma, un tumore o una malformazione) o di origine sconosciuta (idiopatiche). Attualmente, con i progressi diagnostico-terapeutici, l’epilessia è trattabile nel 70-75% dei casi e circa il 50% delle persone affette risponde alla somministrazione di un solo farmaco antiepilettico. La maggior parte delle persone affette da epilessia può condurre una vita assolutamente normale, basti pensare che una donna in età fertile può concepire e portare a termine la gravidanza, salvo alcune accortezze.
Il Convegno “Autismo ed epilessia: due facce della stessa medaglia?” ha il patrocinio dell’Azienda ospedaliera di Terni in considerazione della collaborazione in essere tra le due strutture per la gestione di percorsi diagnostico-terapeutici facilitati riservati ai pazienti con disabilità motoria e complessa, che viene garantita attraverso il servizio multidisciplinare CAD-DAMA, vale a dire il Centro Accoglienza Disabilità inserito nel network nazionale del DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance).