Roma, 29 ottobre 2019 – L’attività sportiva nel bambino asmatico, se correttamente utilizzata, costituisce uno strumento terapeutico fondamentale. Per questo motivo permettere al bambino con asma di praticare uno sport rappresenta un obiettivo terapeutico prioritario ribadito anche nelle linee guida Global Initiative for Asthma, GINA 2018.
L’asma è una malattia infiammatoria cronica dei bronchi molto diffusa in età pediatrica, colpendo in Italia circa il 10% dei bambini sopra i 6 anni. Numerosi studi hanno dimostrato che la capacità cardio-respiratoria del bambino asmatico in buon controllo di malattia è, a parità di allenamento, perfettamente sovrapponibile a quella del bambino sano e che l’allenamento, se correttamente effettuato, può diventare uno strumento efficace di riabilitazione respiratoria. Il bambino asmatico, quindi, non deve rinunciare all’attività sportiva, ma imparare a effettuarla in regime di sicurezza.
“In questi casi – spiega Diego Peroni, professore ordinario di Pediatria, Università di Pisa – è fondamentale istruire bambini e genitori con alcuni suggerimenti, quali svolgere attività fisica all’aperto lontano dalle aree urbane con traffico intenso, evitare le fasce orarie nelle quali gli inquinanti raggiungono il picco di concentrazione nell’aria, privilegiando lo sport la mattina presto o la sera tardi, ma soprattutto raggiungere un buon controllo della malattia, associando allenamento, laddove necessario, a premedicazione farmacologica”.
Quale tipo di sport scegliere nel bambino asmatico? “Il nuoto è certamente quello meglio tollerato dai bambini asmatici poiché l’immersione in acqua favorisce l’espirazione e l’incremento della ventilazione polmonare risulta moderato”, spiega Stefania La Grutta, Consigliere Nazionale SIMRI (Società Italiana Malattie Respiratorie Infantili), Primo Ricercatore Responsabile Unità di Ricerca di Epidemiologia Clinica e Ambientale delle Malattie Polmonari e Allergiche Pediatriche dell’Istituto di Biomedicina e Immunologia Molecolare (IBIM) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
“La lotta, la scherma, il sollevamento pesi presentano un basso rischio per il soggetto asmatico in quanto comportano sforzi intensi, ma brevi e caratterizzati da uno scarso incremento della ventilazione. Gli sport basati sull’uso della palla possono essere praticati complessivamente senza problemi grazie all’alternanza di periodi di intensa attività a fasi con intensità ridotta. Al contrario, corsa e ciclismo sono gli sport che possono più frequentemente scatenare crisi asmatiche, anche se con un buon controllo della malattia di base e un adeguato allenamento, possono essere comunque praticati. Assolutamente sconsigliate sono invece le attività subacquee”, conclude La Grutta.