Roma, 23 ottobre 2019 – Nuove possibilità terapeutiche nella prevenzione e nel trattamento delle malattie cardiovascolari e metaboliche verranno presentate al meeting annuale dell’ESAC (European Section on Aldosterone Council) che si terrà per la prima volta in Italia, il 24 e il 25 ottobre, presso la sede del Centro ricerche San Raffaele Roma – (via di Val Cannuta, 247 – Roma).
La due giorni riunirà oltre 80 esperti di profilo internazionale per un confronto ampio sui risultati degli ultimi studi preclinici e clinici sul blocco farmacologico dell’azione dell’aldosterone – ormone prodotto dalle ghiandole surrenali che può favorire lo sviluppo di complicanze cardiovascolari e metaboliche, e che può determinare lo sviluppo di ipertensione e resistenza insulinica.
Per l’occasione il gruppo di ricerca coordinato dal prof. Massimiliano Caprio, tra i primi ad aver caratterizzato gli effetti dell’aldosterone sul tessuto adiposo, presenterà i dati di un nuovo studio preclinico innovativo sul finerenone, un antagonista di nuova generazione dell’aldosterone.
Il lavoro dei ricercatori è approdato a un risultato importante, da considerare per la prevenzione e il trattamento dell’obesità. Parliamo di una patologia epidemica divenuta una vera e propria emergenza nazionale a livello sanitario, politico, clinico e sociale.
In Italia è sovrappeso oltre il 36% della popolazione, obeso il 10%, diabetico il 5,5% e oltre il 66,4% delle persone con diabete di tipo 2 è anche sovrappeso o obeso (dati dell’Italian obesity network e dell’Associazione italiane dietetica e nutrizione clinica).
Il programma, suddiviso in sei sessioni di studio, sarà introdotto da Andrea Lenzi, Presidente del – Comitato nazionale di biosicurezza, biotecnologie e scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Presidente del Comitato nazionale dei garanti per la ricerca del MIUR. Parteciperanno tra gli altri endocrinologi di fama internazionale, come Frederic Jaisser del Cordeliers Research Center, Eleanor Davies dell’ University of Glasgow e Maria Christina Zennaro dell’Hôpital Européen Georges Pompidou.