Il corpo può assumere significati diversi nell’immaginario adolescenziale.
Lo sviluppo puberale crea uno sconvolgimento somatico e il corpo sembra un estraneo; esso si impone diventando un protagonista non voluto né previsto. I ragazzi e le ragazze sono impegnati in una complessa riorganizzazione.
L’adolescente si chiede se ciò che il proprio corpo prova e sperimenta è interno a sé oppure proviene dall’esterno. Il corpo appare inadeguato a fornire una rappresentazione rassicurante. Sarà necessario un lungo periodo per costruire un’immagine di sé, in continuità con la propria storia infantile, perché il narcisismo sia sano e il senso di sicurezza e la certezza di essere si stabilizzino.
Anche se la maggior parte degli adolescenti riesce adeguatamente ad elaborare tale periodo evolutivo, la crisi adolescenziale oscilla tra un significato positivo di cambiamento maturativo e un significato negativo di equilibrio e rischio potenziale di scompenso psicologico. Si assiste ad una metamorfosi veloce che sconvolge equilibri prima raggiunti e provoca segni di rottura, di disgregazione, di vuoto e paura dell’ignoto che spezza il senso di continuità di sé. Un comportamento caratteristico di questa fase è la verifica ossessiva del proprio corpo, un’esplorazione solitaria dove lo specchio diventa il compagno segreto.
Le modificazioni repentine avvertite sul piano corporeo, provocano modificazioni dell’immagine di sé e l’adolescente avverte che il suo corpo si modifica in maniera confusa, disarmonica.