Bimbo di 2 anni cade nello stagno e rischia annegamento. Intervento con Ecmo gli salva la vita

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Firenze, 23 luglio 2019 – Ha rischiato di morire per annegamento, è arrivato al Meyer in coma ed è stato salvato dai medici dell’ospedale grazie all’Ecmo, una procedura di respirazione extracorporea che ha consentito ai suoi polmoni di stare a riposo e recuperare la loro funzione. È la storia a lieto fine di un bambino umbro di 2 anni che nelle scorse settimane è arrivato al Meyer con l’elisoccorso, in coma, e che nei prossimi giorni invece si prepara a tornare a casa.

“Sta bene: ha pienamente superato la fase acuta, gli accertamenti diagnostici mostrano un quadro rassicurante e sta ricominciando anche ad alimentarsi naturalmente – spiega la dottoressa Manuela L’Erario, responsabile di Anestesia e Rianimazione del Meyer – Non solo: ha ricominciato a giocare, e questo, anche per i medici, è una ‘cartina tornasole’ molto importante quando si tratta di valutare lo stato di salute e di ripresa di un bambino”.

“Quando il bimbo si è lentamente ripreso dal coma farmacologico, per tutti noi è stato un momento di grande gioia. Abbiamo condiviso con i genitori momenti drammatici ma, insieme a loro, non abbiamo mai perso la speranza. Sentire la mamma dire ‘è tornato il mio bambino di prima’ ci rasserena ulteriormente”, prosegue L’Erario.

Quando è arrivato al Meyer, il bambino è stato immediatamente portato in Rianimazione: fin da subito le sue condizioni sono apparse gravi. In seguito ad un ulteriore peggioramento del quadro respiratorio e nessuna risposta alle terapie massimali, i medici della Rianimazione hanno immediatamente attivato il team di specialisti (rianimatore, chirurgo neonatale, cardiochirurgo e cardiologo) che ha reso possibile l’impianto del trattamento extracorporeo.

Grazie a questa procedura, le funzioni dei polmoni sono state temporaneamente affidate a una macchina esterna che, con una pompa, preleva il sangue dal paziente e lo immette in un polmone artificiale, che, proprio come un polmone vero, ossigena il sangue e ne rimuove l’anidride carbonica. Una volta ossigenato, il sangue viene reimmesso in circolo nell’organismo. In particolare, al piccolo umbro, è stato praticato l’Ecmo veno-venoso, che, dopo aver prelevato il sangue dal circolo venoso, lo reintroduce ‘ripulito’ nello stesso circolo.

Grazie alla professionalità e a una stretta collaborazione dei professionisti coinvolti, dopo circa tre settimane il supporto extracorporeo è stato sospeso e lentamente il piccolo risvegliato dal coma farmacologico e staccato dalla ventilazione meccanica.

Il piccolo, staccato dalle macchine, è stato trasferito dalla Rianimazione al reparto di Subintensiva, dove ha appena festeggiato il suo secondo compleanno con i genitori, il fratellino e il personale medico e infermieristico della Rianimazione. A breve il trasferimento in reparto, propedeutico al ritorno a casa e alla sua vita di sempre.

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