Roma, 1 luglio 2019 – La peggiore epidemia di Ebola nella storia della Repubblica Democratica del Congo, la guerra in Yemen dove si intrecciano epidemie e attacchi agli ospedali e la mobilitazione in Bangladesh per far fronte alla crisi dei rifugiati Rohingya.
Il 2018 è stato un anno complesso e pieno di sfide per Medici Senza Frontiere (MSF) le cui équipe sono intervenute in 72 Paesi del mondo effettuando oltre 11 milioni di visite mediche. Sono state 488 le partenze di operatori umanitari italiani, l’11,41% in più rispetto all’anno precedente. Sotto il profilo finanziario, le donazioni raccolte in Italia hanno superato i 61.4 milioni di euro, con una crescita del 6% rispetto all’anno precedente che è stata però frenata dal clima di criminalizzazione e sfiducia nei confronti dell’operato delle ONG.
Questa è la fotografia scattata dal “Rapporto delle attività 2018” di MSF, che viene pubblicato ogni anno per trasparenza e per dire grazie a chi ha sostenuto l’organizzazione. I dati di bilancio, certificati da una nota società di revisione, sono pubblicati in un dossier di cinquantasei pagine, ricco anche di testimonianze e foto dai progetti, e in una pagina web (www.msf.it/bilancio) ricca di un video informativo, info grafiche e altri materiali multimediali utili a conoscere a fondo l’operato dell’organizzazione.
“La trasparenza per noi è tutto: come ogni anno pubblichiamo un rapporto delle attività per rendere noto come investiamo i fondi raccolti a chi ci sostiene. È anche una forma di ringraziamento sincero per il sostegno ricevuto da tante donatrici e donatori” dichiara Gabriele Eminente, direttore generale di MSF.
Nel 2018 l’impegno medico umanitario di MSF è aumentato, nonostante un clima globale che resta difficile: in molti contesti, di guerra ma non solo, continuiamo purtroppo a confrontarci con livelli di insicurezza costanti e tentativi di mettere in discussione l’indipendenza e imparzialità dell’azione umanitaria.
Ad esempio in Yemen la Coalizione guidata dall’Arabia Saudita e dagli Emirati (SELC) è arrivata fino al punto di attribuire a MSF la responsabilità del bombardamento del Centro di trattamento del colera ad Abs (giugno 2018) per non aver preso le misure appropriate per prevenire il bombardamento, nonostante la struttura fosse regolarmente contrassegnata da loghi e segnalata 12 volte per iscritto alle autorità competenti.
Il 2018 è stato anche l’anno della cacciata dal Mediterraneo. “Viviamo anche in una realtà sempre più indifferente alle sofferenze e vulnerabilità di chi fugge da guerre e povertà. Allo stesso tempo emerge più forte l’Italia che aiuta e offre solidarietà” dichiara la dott.ssa Claudia Lodesani, presidente di MSF.
Proprio per reagire a questo clima di sfiducia, nel 2018 MSF ha lanciato la campagna #Umani, per riportare al centro il gesto umanitario nella sua essenza e invitare a riscoprire il naturale istinto all’aiuto incondizionato che non fa differenze, che muove da persona a persona. Un invito all’umanità e al sostegno reciproco, oggi necessario più che mai.
2018 in numeri (finanziari e umani)
Le donazioni raccolte in Italia nel 2018 hanno superato i 61.4 milioni di euro, con una crescita del 6% rispetto all’anno precedente. Si tratta del miglior risultato di sempre della sezione italiana, anche se il clima di criminalizzazione e sfiducia nei confronti dell’operato delle ONG e dell’azione umanitaria ha rallentato questa crescita.
“Se da un lato siamo cresciuti grazie alla generosità di chi ancora si fida di noi, dall’altro abbiamo comunque registrato quanto il clima di sospetto renda molto più difficile rispetto al passato acquisire nuovi donatori, che è invece vitale per continuare a salvare vite umane in un mondo che ha invece sempre più bisogno di noi” dichiara Eminente di MSF.
Il 100% dei fondi che raccogliamo in Italia proviene da donazioni private. Di questi, circa il 97%, arriva da scelte fatte da privati cittadini mentre il 3% proviene da aziende selezionate e fondazioni. Grazie al 5 per mille abbiamo raccolto oltre 11 milioni, il 13% in più rispetto al 2017, e grazie ai lasciti testamentari si confermano come un’importantissima entrata, arrivando a rappresentare il 18% dell’intera raccolta fondi.
Per ogni euro raccolto, 0,81 centesimi sono destinati a progetti e sensibilizzazione, 0,17 sono le spese sostenute per la raccolta fondi e 0,02 per la gestione dell’organizzazione.
Il contributo di MSF Italia ai progetti non è stato solo finanziario: nel 2018 abbiamo gestito 488 partenze di operatori umanitari italiani, circa 6 persone su 10 con un profilo sanitario, e anche in questo caso si tratta del dato migliore di sempre di MSF Italia. Si sono principalmente occupati in progetti di chirurgia d’urgenza in Medio Oriente (Iraq, Siria e Gaza), oltre che della risposta alle crisi umanitarie in Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana e Nigeria.
In totale sono stati 42.000 gli operatori sul terreno, 38.000 selezionati a livello locale e 4.000 internazionali.