Roma, 20 maggio 2019 – “Si tratta di voci illusorie e del tutto nocive per i pazienti che hanno la necessità di sottoporsi ad un intervento di protesi d’anca”. Il prof. Francesco Falez, Presidente SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia), commenta in questo modo le notizie diffuse nei giorni scorsi da alcuni organi di stampa che hanno annunciato l’arrivo in Europa nei prossimi mesi di un nuovo tipo di protesi d’anca di rivestimento in ceramica da utilizzare per tutta la vita del paziente. Un fatto, questo, che rivoluzionerebbe anche la vita dei soggetti più giovani che hanno la necessità di sottoporsi ad un’operazione.
Secondo il numero uno della SIOT, il fatto che la protesi non si consumi non significa risolvere il problema. “Non è vero che questo tipo di protesi sarà disponibile sul mercato nel 2020 – chiarisce il prof. Falez – saranno infatti solo pochi centri autorizzati al suo impiego sempre in forma di centri pilota ma soprattutto non è corretto parlare di una protesi ‘eterna’. Questo perché oggi le incertezze legate alla durata prevedibile delle protesi non sono solo legate all’usura, tematica ormai parzialmente superata. Infatti oggi grazie all’impiego di ceramiche per le superfici di scorrimento le protesi presentano livelli di usura minimali ma la loro durata ‘eterna’ può essere comunque limitata da altre motivazioni: la protesi si può infettare, oppure muoversi a seguito delle modifiche legate a condizioni di osteoporosi dell’osso che nei casi più gravi può giungere a rompersi”.