Il Presidente dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS di Milano interverrà, presso l’Aula Vito della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, sul tema dell’appropriatezza nell’impiego dei farmaci. L’iter di un nuovo farmaco nella legislazione europea e le misure della legge di bilancio con le procedure di ripiano della spesa farmaceutica territoriale ed ospedaliera
Roma, 16 maggio 2019 – Un farmaco si dice che è appropriato se i benefici per la singola persona che lo riceve superano i rischi, vengono approvati in base a criteri di qualità, efficacia e sicurezza. A fronte di un settore così importante sul versante della tutela della salute, sono stati progressivamente introdotti strumenti di monitoraggio, di governance della spesa e di controllo sull’appropriatezza dell’uso che fanno lievitare la spesa del Servizio sanitario nazionale. Solo per i farmaci infatti, è stimata una spesa annua di 22 miliardi di euro.
Su richiesta del ministro della Salute Giulia Grillo, entrerà in vigore a breve il nuovo Prontuario farmaceutico revisionato dalla Commissione del ministero della Salute di cui il professore Silvio Garattini, Presidente dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS di Milano, fa parte (insieme ad altri esperti) con l’obiettivo, di eliminare il futile e l’inutile, e risparmiare così diversi miliardi.
Il farmacologo Silvio Garattini sarà ospite venerdì 17 maggio p.v., alle ore 11.30, in aula Francesco Vito, presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e darà il via, con la lettura su “l’appropriatezza nell’impiego dei farmaci”, alla XIII Edizione del Master “Sepsi in Chirurgia” 2019, diretto dal professore Gabriele Sganga, direttore dell’UOC di Chirurgia d’Urgenza del Policlinico Gemelli IRCCS.
Garattini, dall’alto della sua consolidata esperienza e competenza in materia, spiegherà quale è l’iter di un nuovo farmaco nella legislazione europea e le misure introdotte dalle leggi di bilancio 2018 e 2019, con la finalità di fronteggiare gli impegni di spesa derivanti dall’innovazione tecnologica e dalle procedure di ripiano della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera.
Il Master vede coinvolti diversi specialisti chirurghi, ma anche in particolare microbiologi, infettivologi, internisti, farmacologi clinici, radiologi, tutti impegnati a contrastare le infezioni in chirurgia.
Tale tema è affrontato da un punto di vista clinico, identificando l’impatto sull’organizzazione economica e sanitaria, approfondendo le basi fisiopatologiche del processo settico, fornendo gli strumenti per una efficiente prevenzione, per una pronta e accurata diagnosi, per una efficace cura delle infezioni chirurgiche, addirittura in aumento nei paesi più civilizzati con l’8-13% dei casi in più l’anno, causando più vittime dei tumori di colon e mammella insieme.
Come ha sottolineato il Direttore dell’Osservatorio Nazionale sulla salute nelle Regioni Italiane Walter Ricciardi, professore ordinario di igiene generale e applicata all’Università Cattolica ieri in occasione della presentazione dell’Osservatorio nazionale sulla salute, si e`passati dai 18.668 decessi del 2003 a 49.301 del 2016 e l`Italia conta il 30% di tutte le morti per sepsi nei 28 Paesi Ue. “C’è una strage in corso – ha detto Ricciardi – migliaia di persone muoiono ogni giorno per infezioni ospedaliere, ma il fenomeno viene sottovalutato, si e` diffusa l`idea che si tratti di un fatto ineluttabile”.
“Vi sono diverse ragioni che possono spiegare questo aumento – afferma Gabriele Sganga – Parecchie sono da imputare, paradossalmente, al progresso della medicina: a cominciare dall’uso delle terapie intensive o più banalmente alle pratiche di trapianto che richiedono lunghe terapie immunosoppressive che possono favorire infezioni e provocare conseguenze gravi. Poi naturalmente la popolazione che invecchia e l’aumento di resistenze agli antibiotici”.
“La gran parte dei casi di infezioni chirurgiche – ricorda Sganga – si verifica in pazienti ospedalizzati e debilitati, più facilmente attaccabili da agenti infettivi anche gravi e multiresistenti. Adottare corrette pratiche di igiene delle mani può’ ridurre drasticamente il rischio di infezioni ospedaliere e di sepsi e va in questa direzione la campagna che al Gemelli da anni promuove la sana abitudine tra personale e visitatori della struttura di lavarsi accuratamente le mani”.
Il 5 maggio scorso si è svolta in tutto il mondo la Giornata dell’igiene delle mani, indetta ogni anno dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) alla quale il Policlinico Gemelli ha sempre partecipato con grande entusiasmo. Quest’anno l’evento si svolgerà nella Hall del Gemelli il 5 giugno per mantenere sempre alta l’attenzione anche “oltre il 5 maggio”, con lo slogan “Clean care for all – it’s in your hands (Cure pulite per tutti – è nelle tue mani)” per sottolineare l’importanza di tenere le mani pulite, lavandole o utilizzando una soluzione idroalcolica al fine di prevenire la diffusione di infezioni trasmissibili specialmente in ambiente ospedaliero.