Tumore alla vescica, conoscere i sintomi per migliorare la diagnosi. Maggio mese della consapevolezza

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Milano, 6 maggio 2019 – Durante il mese di maggio, in tutto il mondo, pazienti, famiglie, amici e personale medico si mobilitano per una campagna di sensibilizzazione che ha lo scopo di mettere in evidenza i principali aspetti riguardanti il carcinoma alla vescica, intende promuoverne la conoscenza dei sintomi, migliorare la diagnosi precoce e stimolare maggiori investimenti nella ricerca.

È la quinta forma di cancro più frequente in Italia con circa 27100 nuovi casi diagnosticati nel 2018: 21500 tra gli uomini e 5600 tra le donne. Colpisce in ogni fascia d’età, tuttavia poche persone sanno riconoscerne i segnali e, di conseguenza, spesso la diagnosi è tardiva. Il tasso di sopravvivenza risulta essere in media del 79% a 5 anni, e del 71% a 10 anni (Fonte: I numeri del cancro – Aiom).

Attenzione quindi ai sintomi più importanti: il principale è il sangue nelle urine, o ematuria, e deve essere considerato come un campanello d’allarme, soprattutto per le persone a rischio. Altri sintomi indicativi di un possibile tumore vescicale, anche se più rari, possono essere la necessità di urinare più frequentemente, o le infezioni ricorrenti.

È importante anche la conoscenza dei principali fattori di rischio, tra i quali spicca il fumo (50%): sono molto più colpiti gli uomini, ma il numero di nuovi casi è in riduzione a fronte di un lieve aumento di quelli femminili. Da non trascurare (25%) l’esposizione professionale a sostanze chimiche utilizzate in alcune industrie (tessile, gomma, cuoio, alluminio).

Trasmettere maggiori informazioni sulla patologia è molto importante – afferma il dott. Andrea Necchi della Struttura Complessa di Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano – occorre richiamare l’interesse dell’opinione pubblica su una neoplasia aggressiva, ma da troppo tempo orfana di nuove terapie, anche se ci sono nuove prospettive di cura, soprattutto nella lotta contro il carcinoma uroteliale avanzato”.

Secondo Edoardo Fiorini, Presidente di Associazione PaLiNUro, “conoscere la malattia e i suoi sintomi è oggi l’unica possibilità di fare una diagnosi precoce. In fondo si tratta solo di sapere riconoscere i segnali del corpo e di dare un’occhiata alla propria pipì!”.

In Italia la campagna è diffusa da Associazione PaLiNUro, nata presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano nel 2014 in risposta alla necessità di informazioni dei pazienti e della mancanza di risorse del personale medico per fare fronte a questa esigenza. È costituta da ex pazienti, pazienti e loro familiari, volontari e comunità medica, e si pone l’obiettivo principale di saper dire alle nuove persone che si affacciano alla malattia dove si trovano, in ogni momento, fornendo delle informazioni che spieghino loro, con linguaggio facile e familiare, cosa fare, come risolvere quella specifica situazione e quale sarà il decorso della malattia/convalescenza fino ad arrivare all’auspicabile momento della guarigione.

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