Roma, 22 marzo 2019 – “Non esiste che storicizzino le spese sanitarie al 2009, anno in cui già la carenza di organico degli infermieri era forte. Il provvedimento non indica in maniera specifica come saranno suddivise le risorse in relazioni alle qualifiche professionali, vale a dire che potrebbe essere assunto personale in maniera non equilibrata, senza tenere conto, lo ribadiamo, di un consono adeguamento del numero di operatori rispetto alle reali esigenze del territorio. In sostanza quello che è sempre avvenuto fino ad oggi.
Leggiamo inoltre che non vengono stanziate risorse idonee a garantire livelli minimi di recupero del numero di professionisti sanitari persi negli ultimi 20 anni a causa delle varie spending review. In definitiva ci sembra che questo emendamento sia insufficiente: non vogliamo una sanità anacronistica”.
Così Antonio De Palma, presidente del sindacato Nursing Up, commenta l’emendamento sullo sblocco del turnover del personale sanitario, frutto di un accordo tra Regioni, Ragioneria dello Stato-Mef e Funzione pubblica, annunciato dalla ministra della Salute Grillo.
“Per noi infermieri si tratta di una norma da approfondire, ma in prima battuta non ci soddisfa affatto. Non vorremmo che questo provvedimento sia stato concepito come una forma compensativa – aggiunge – dovuta alle forti mobilitazioni della categoria e alle conseguenti pressioni che arrivano da tutti i fronti. Non basta un mero contentino atto a calmare le acque: pretendiamo efficienza ed efficacia da parte delle istituzioni, gli stessi principi sottesi al funzionamento del Servizio sanitario nazionale, il cui peso grava sulle spalle dei 270mila infermieri pubblici che soffrono ogni giorno le carenze strutturali causate da tagli lineari e blocco decennale del turnover. Una situazione di assoluta emergenza che è sotto gli occhi di tutti e richiede contromisure strutturali urgenti e non più rinviabili”.
“Ricordiamo che è dall’insediamento dell’esecutivo gialloverde che ci battiamo andando da ministri e sottosegretari – prosegue De Palma – per attenzionare la politica sulla criticità delle condizioni di lavoro degli infermieri italiani, impegnati in turni massacranti h24, 7 giorni su 7, troppo spesso costretti al demansionamento per l’assenza del personale di supporto e vittime delle crescenti aggressioni in corsia. Fenomeno odioso che colpisce le coscienze individuali, ma a fronte del quale ci vuole ben più di un Osservatorio ad hoc o un ddl Antiviolenza”.
“Chiediamo al Governo decisioni nette sullo sblocco del turnover, da cui scaturiscono i maggiori disagi del personale sanitario infermieristico, visto e considerato che in campagna elettorale era stato più volte promesso. Denunciamo ancora una volta – conclude il presidente Nursing Up – la grave carenza di personale infermieristico che ad agosto raggiungerà il culmine con l’introduzione di Quota 100. Dati allarmanti, recentemente confermati anche dalla nostra Federazione, che parlano dell’esodo di almeno 22mila colleghi, da aggiungere alla carenza accertata di circa 60mila unità per rientrare nei livelli di assistenza standard stabiliti dall’OMS. Potrà l’emendamento annunciato ieri dalla ministra Grillo evitare il tracollo del Servizio sanitario nazionale e salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini previsto dalla nostra Costituzione?”.