Roma, 15 gennaio 2019 – L’Azienda Ospedaliera San Giovanni-Addolorata opera nell’ambito della gastroenterologia ed endoscopia digestiva non solo occupandosi di prevenzione, diagnosi e cura ma anche attraverso la promozione di rilevanti iniziative formative a carattere scientifico a ciò dedicate.
L’appuntamento è quindi per il 18 e 19 gennaio (18 gennaio, ore 14.00-21.15; 19 gennaio, ore 8.15-14.30) presso la Sala Folchi – Piazza di San Giovanni in Laterano 76 – con il congresso “Ritorno al futuro. Dalle iniziali esperienze alle nuove tecnologie in gastroenterologia ed endoscopia digestiva”.
L’evento è organizzato dalla UOC Gastroenterologia ed endoscopia digestiva diretta dalla dott.ssa Maria Giovanna Graziani, Responsabile scientifico dell’evento, e vanta la partecipazione di illustri professionisti del settore che presenteranno argomenti clinici, percorsi assistenziali diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza/cura e i vantaggi delle nuove tecnologie.
Lo specialista in gastroenterologia ed endoscopia digestiva si trova ad affrontare quotidianamente molte patologie di cui alcune, particolarmente complesse, sconfinano anche in altri settori specialistici (internistico, chirurgico, oncologico, anestesiologico, anatomo-patologico, radiologico e dietologico).
È dunque fondamentale offrire al paziente affetto da queste patologie soluzioni diagnostiche e terapeutiche costantemente aggiornate. Da qui l’obbligo di formazione continua, non solo sulla singola patologia digestiva, ma anche sulle tecniche endoscopiche attinenti. Oltre ad un’accurata diagnosi è infatti importante anche un adeguato intervento terapeutico e di follw-up, spesso multidisciplinare, motivo per cui l’attività del gastroenterologo endoscopista si intreccia sempre più con quella di altre branche specialistiche.
“E’ fondamentale nell’organizzazione moderna di una Unità Operativa Complessa – afferma la dott.ssa Graziani – la presa in carico del paziente che sarà assistito dall’iniziale valutazione clinica fino al termine del trattamento terapeutico. Per ottenere questi risultati sono necessari approcci organizzativi integrati, tecnologie all’avanguardia e soprattutto medici, infermieri ed operatori sanitari di elevata competenza tecnico-professionale. Solo con questa strategia saremo in grado di ottimizzare le risorse e proteggere il paziente dalla malattia con una diagnosi sollecita e con cure appropriate, sia cliniche sia endoscopiche, offrendo un’alternativa ad interventi più invasivi: è questo il nostro obiettivo primario”.