Roma, 7 dicembre 2018 – L’epidemia di Ebola continua a diffondersi in Nord Kivu, in Repubblica Democratica del Congo (RDC) e nelle ultime settimane ha raggiunto la città di Butembo e nuove aree isolate difficili da raggiungere, anche a causa del conflitto in corso. Finora il virus ha colpito 440 persone, di cui 255 sono morte. Le équipe di Medici Senza Frontiere (MSF) continuano a incrementare gli sforzi per aiutare a contenere il contagio.
L’epidemia in corso è la decima e la più grave mai registrata in RDC da quando il virus è stato scoperto nel 1976 vicino al fiume Ebola, nel paese allora conosciuto come Zaire. Quarant’anni dopo, nonostante una massiva e coordinata mobilitazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), del Ministero della Salute congolese e di organizzazioni medico-umanitarie come MSF, il virus mortale continua a diffondersi.
Le nuove aree urbane colpite sono la città di Butembo, quella di Kalenguta, 25 chilometri più a nord, e quella di Katwa, 30 chilometri più a est. In tutte queste località si registra un aumento di casi confermati e una certa resistenza da parte delle comunità. Per ora, i casi emersi al centro della città di Butembo sono limitati, ma stanno aumentando rapidamente nei sobborghi orientali e nei quartieri più isolati.
“Siamo molto preoccupati per la situazione epidemiologica nell’area di Butembo – dice Chiara Montaldo, coordinatore medico di MSF per l’emergenza Ebola – Sappiamo che questa epidemia sarà lunga e che dobbiamo aumentare i nostri sforzi per controllarla. D’accordo con le autorità, abbiamo preso la decisione strategica di estendere le nostre attività per essere più vicini alle popolazioni colpite e formare le persone chiave all’interno delle comunità per raggiungere i pazienti e i loro familiari”.
Gli sforzi di MSF per raggiungere i pazienti sospetti nelle aree isolate hanno dato i primi risultati. Nuovi casi sono stati individuati e trasportati a Butembo, dove MSF gestisce un Centro di trattamento Ebola, in collaborazione con il Ministero della Salute, la cui capacità è stata recentemente aumentata a 64 posti letto.
Nel frattempo, per aiutare a contenere l’epidemia, MSF ha rinforzato le proprie attività di decontaminazione dei centri di salute che hanno ospitato pazienti infetti e di vaccinazione degli operatori sanitari impegnati in prima linea. Finora 2.000 operatori hanno ricevuto il vaccino per l’Ebola.
A Mangina, dove l’epidemia è iniziata, non sono stati riscontrati nuovi casi da diverse settimane. “Dovremmo riuscire a terminare le nostre attività nel Centro di trattamento a breve” dice Axelle Ronsse, coordinatore della risposta di MSF all’Ebola. A Beni, il numero di casi diagnosticati ogni settimana rimane stabile, anche se nuovi casi vengono confermati su base quotidiana.
“Per contrastare questo fenomeno, abbiamo aumentato le nostre attività mediche aprendo un centro di transito con 48 letti che è sempre pieno – dice Ronsse di MSF – Ma abbiamo anche rafforzato la formazione degli operatori sanitari e la sensibilizzazione delle comunità locali sulle buone pratiche igieniche. Quattro mesi dopo l’inizio dell’epidemia, siamo ancora impegnati e vigili per affrontarne i nuovi sviluppi”.
Antoine si occupa delle attività di promozione della salute al Centro di trattamento Ebola di Butembo. “Il mio lavoro quotidiano è essenziale per affrontare l’epidemia. Incoraggiamo le persone a venire a ricevere il trattamento al più presto. Diffondiamo anche il messaggio che guarire dall’Ebola è possibile. Chiediamo a ogni paziente sopravvissuto che lascia il nostro centro di diventare un ambasciatore e sensibilizzare gli altri raccontando la propria storia. I sopravvissuti diventati immuni al virus possono a loro volta offrire un prezioso aiuto, in particolare prendendosi cura dei bambini separati dalle proprie famiglie. È lavorando insieme che sconfiggeremo quest’epidemia. Riguarda tutti noi”.
Le équipe di MSF hanno iniziato a rispondere all’epidemia di Ebola in Nord Kivu e nella vicina provincia di Ituri da quando è stata dichiarata il 1 agosto 2018. MSF gestisce un Centro di trattamento Ebola a Mangina, Butembo e Tchomia, un centro di isolamento a Bunia, e un centro di transito a Beni. MSF conduce anche attività di controllo, prevenzione e sensibilizzazione nei centri di salute e tra le comunità colpite.