Riduzione durata Scuole di specializzazione, il NO dei giovani medici Anaao

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Roma, 30 novembre 2018 – Negli ultimi giorni si sono susseguite notizie su proposte legislative di modifica del percorso formativo post-laurea dei giovani medici.

Anaao Giovani ribadisce con decisione l’assoluta necessità di un costante coinvolgimento dei legittimi rappresentanti dei medici specializzandi al fine di valutare le criticità dei percorsi formativi, spesso non note a chi si dedica saltuariamente a questi temi, ricercando insieme le metodologie idonee alla risoluzione delle stesse.

Certamente, prima di proporre riduzioni di durata dei percorsi formativi post-laurea che potrebbero determinare una perdita di validità legale del titolo di specializzazione nell’ambito della Comunità europea, va innanzitutto ricercata, con priorità assoluta, la risoluzione dell’imbuto formativo che vede ad oggi circa 10.000 giovani colleghi, ancora ingabbiati in un “limbo” inaccettabile di espedienti lavorativi e mancata costruzione del proprio futuro familiare, professionale e previdenziale. Inoltre, appare altrettanto urgente affrontare la carestia di specialisti ormai alle porte, visti i pensionamenti di dirigenti medici e sanitari che nei prossimi 5 anni raggiungeranno circa 45.000 unità.

Ciò premesso, si intuisce come i cardini della questione siano la modalità di accesso alle scuole di specializzazione e il sistema formativo ancora più che mai esclusivo appannaggio universitario, mentre l’ipotetico risparmio di qualche migliaio di euro derivante dal taglio della durata di quelle poche specializzazioni non è che l’ennesima boutade mirata alla pancia più che alla testa.

Non esistono scorciatoie o soluzioni di comodo, è necessaria una revisione basata su dati oggettivi e non sui proclami, sulla qualità certificata e non su saldi e ribassi della programmazione, delle modalità di accesso e dei percorsi formativi.

Anaao ha presentato nei mesi scorsi una proposta di qualità di riforma del sistema formativo post-lauream ed economicamente sostenibile, che porterebbe all’azzeramento dell’imbuto formativo nell’arco di qualche anno e al superamento dello scoglio della carenza di specialisti a causa dello scalone pensionistico.

Rigettando categoricamente l’approccio “un tanto al chilo” a tematiche di tale rilevanza, chiediamo di essere coinvolti per illustrare la nostra proposta in maniera più approfondita.

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