Testosterone più basso negli obesi. L’ormone resta intrappolato nelle cellule adipose

La nuova scoperta del prof. Carlo Foresta, professore di Endocrinologia dell’Università di Padova, presentata durante il convegno al Castello Carlo V di Lecce. “I livelli di testosterone sono più bassi perché intrappolati nelle cellule adipose”. L’obesità nel maschio è sempre più frequente e si associa anche all’ipogonadismo. La necessità del cambio di stili di vita

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Padova, 30 novembre 2018 – I ricercatori dell’Università di Padova, guidati dal prof. Carlo Foresta, professore di Endocrinologia, in collaborazione con i dottori Iva Sabovic e Andrea Di Nisio del Dipartimento di Medicina, hanno studiato i meccanismi che, nell’uomo, legano l’obesità con la riduzione del testosterone, fattore di rischio determinante per l’osteoporosi nel maschio. I risultati sono stati presentati al convegno al Castello Carlo V di Lecce, durante il XIII Convegno di Medicina “I nuovi confini dell’aging: tra fisiologia e patologia”.

“Abbiamo studiato il nesso tra obesità e ipogonadismo maschile – spiega il professor Foresta – e abbiamo dimostrato che il testosterone diffonde liberamente nel tessuto adiposo, e nel soggetto normale questo ormone viene poi liberato seguendo la regolare dinamica del metabolismo tornando ad essere circolante. Nell’obeso, affetto da diabete o sindrome metabolica, l’accumulo di testosterone all’interno delle cellule adipose è molto più elevato e le cellule adipose mostrano una alterazione dei meccanismi che normalmente inducono la liberazione di questo ormone nel circolo sanguigno, sequestrandolo e rendendolo inutilizzabile. In effetti, negli obesi i livelli circolanti di testosterone sono più bassi perché intrappolati nelle cellule adipose. La conseguenza della riduzione del testosterone concorre allo sviluppo dell’ipogonadismo e dei sintomi dell’andropausa come l’osteoporosi e le disfunzioni sessuali”.

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Prof. Carlo Foresta

Questa osservazione è di grande utilità clinica perché dimostra che il trattamento di questa patologia non può essere soltanto effettuato con la somministrazione farmacologica del testosterone, ma risulta essere di fondamentale importanza la dieta, la riduzione del peso e l’incremento dell’attività fisica. Infatti, in Italia la speranza di vita dell’uomo è di 4,5 anni inferiore alla donna (80,6 contro 84,9) e nel Sud l’aspettativa di vita è significativamente più bassa di oltre tre anni rispetto alla popolazione del Nord.

Tra i tanti fattori che possono incidere negativamente, il sovrappeso e l’obesità sono da considerarsi molto importanti. I dati nazionali evidenziano che la frequenza di sovrappeso e obesità è più diffusa tra gli uomini rispetto alle donne (sovrappeso: 44% vs 27,3%; obesità: 10,8% vs 9%).

Le differenze sul territorio confermano un gap Nord-Sud in cui le regioni meridionali presentano la prevalenza più alta di persone maggiorenni obese o in sovrappeso (Molise 14,1%, Abruzzo 12,7% e Puglia 12,3%) rispetto a quelle settentrionali (obese a Bolzano 7,8% e Lombardia 8,7%; Trento 7,1% e Valle d’Aosta 3,4%).

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